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Oscar 2010: trionfa Bigelow, ko Cameron

Kathryn Bigelow con gli Oscar tra lo sceneggiatore Mark Boal e il produttore Greg ShapiroDoveva essere la serata – consacrazione di Avatar e di James Cameron, è stata la notte di Kathryn Bigelow e di The Hurt Locker, che è uscita dal Kodak Theatre con 6 statuette (su 9 nomination), ma soprattutto con gli Oscar di miglior film e di miglior regia (prima donna nella storia dell’Academy in 82 anni a farcela nella categoria). Un trionfo vero, impreziosito dall’Oscar per la miglior sceneggiatura originale a Mark Boal (attuale compagno della Bigelow) e dai riconoscimenti tecnici per il montaggio, mixaggio e montaggio sonoro. “Dedico il premio ai soldati ancora sul fronte – ha dichiarato la Bigelow – È un premio storico di cui sono commossa e onorata. Spero sia solo l’inizio per altri riconoscimenti a donne registe.” Un successo meritato per una regista mai banale nei suoi lavori (Strange Days, Point Break), ma che finora aveva raccolto troppo poco. Un film di grande forza, costato poco (15 milioni di dollari contro i 10 incassati), ingiustamente ignorato alla Mostra del Cinema di Venezia di 2 anni fa, dov’era in concorso, che oggi corona un inseguimento, e un sorpasso di lusso, al Golia della situazione.

E il grande sconfitto? Naufrago alla deriva, in una serata dove il suo Avatar da record racimola solo 3 premi tecnici minori (su 9 nomination), per altro ampiamente annunciati e scontati (effetti speciali, scenografia e la bellissima fotografia di Mauro Fiore, emigrato di lusso, che nel suo discorso ringrazia anche in italiano). Altro sconfitto di serata è stato Quentin Tarantino. Bastardi senza gloria vince solo il premio strameritato del miglior attore non protagonista andato a Christoph Waltz, che chiude con l’Oscar, dopo la Palma d’Oro di Cannes e il Golden Globe, una tripletta indimenticabile.

Soddisfazioni per Precious con i premi alla miglior attrice non protagonista (Mo’Nique) e per la miglior sceneggiatura non originale con Geoffrey Fletcher (delusione in questa categoria per Jason Reitman che sperava in un riconoscimento), Up (miglior film d’animazione e miglior colonna sonora per l’italo-americano Michael Giacchino) e Crazy Heart, con l’Oscar a Jeff Bridges (miglior attore protagonista) e a Ryan Bingham e T Bone Burnett per la miglior canzone originale. Confermato dopo il Golden Globe, anche il premio per la miglior attrice protagonista andato a Sandra Bullock (The Blind Side), che dopo il Razzie (come peggior attrice dell’anno) ritirato la sera prima per All about Steve, è la prima attrice della storia a fare la doppietta in negativo e positivo. Migliori costumi per la veterana Sandy Powell (The Young Victoria), miglior trucco a Star Trek (niente da fare per Il divo con la coppia Signoretti – Sodano). A sorpresa l’Oscar per il miglior film straniero è andato all’Argentina con El secreto de sus ojos; a bocca asciutta il favoritissimo Haneke con Il nastro bianco.

Momenti da ricordare: il trionfo storico della Bigelow contro la potenza (anche di budget) di Avatar, gli Oscar per la Bullock e Bridges, eterni outsider, il premio alla carriera per Lauren Bacall, il ricordo per il grande scrittore – sceneggiatore John Hughes, scomparso di recente, e il trucco esilarante di Ben Stiller, da abitante di Pandora, che consegna il premio per il make up. Per la Bigelow una notte perfetta, una rivincita meritata.

Tutti i premi:
Miglior film: The Hurt Locker
Miglior regia: Bigelow per The Hurt Locker
Miglior attore protagonista: Jeff Bridges in Crazy Heart
Miglior attrice protagonista: Sandra Bullock in The Blind Side
Miglior attore non protagonista: Christoph Waltz in Inglourious Basterds
Miglior attrice non protagonista: Mo’Nique in Precious
Miglior sceneggiatura non originale: Geoffrey Fletcher per Precious
Miglior sceneggiatura originale: Mark Boal per The Hurt Locker
Miglior montaggio: Bob Murawski e Chris Innis per The Hurt Locker
Miglior fotografia: Mauro Fiore per Avatar
Miglior colonna sonora originale: Michael Giacchino per Up
Miglior canzone originale: The Weary Kind di R. Bingham e T.B. Burnett per Crazy Heart
Miglior scenografia: Rick Carter, Robert Stromberg e Kim Sinclair per Avatar
Migliori costumi: Sandy Powell per The Young Victoria
Miglior trucco: Barney Burman, Mindy Hall e Joel Harlow per Star Trek
Miglior mixaggio sonoro: Paul N.J. Ottosson e Ray Beckett per The Hurt Locker
Miglior montaggio sonoro: Paul N.J. Ottosson per The Hurt Locker
Migliori effetti speciali: J. Letteri, S. Rosenbaum, R. Baneham e A.R. Jones per Avatar
Miglior film d’animazione: Up di Pete Docter
Miglior film straniero: El secreto de sus ojos – Argentina
Miglior corto animato: Logorama di Nicolas Schmerkin
Miglior corto d’azione: The New Tenants di Joachim Back
Miglior documentario: The Cove di Louie Psihoyos
Miglior documentario corto: Music by Prudence di Roger Ross Williams

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