Azione documentata
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Ric O’Barry è stato il più celebre addestratore di delfini del mondo. Negli anni Sessanta, grazie al suo lavoro, furono catturati e addestrati cinque esemplari femmina di delfino, che divennero celebri nel piccolo schermo con la serie Flipper. Il successo planetario di Flipper lo trasformò in una celebrità e i suoi sistemi fecero scuola, quando ancora non esistevano metodi canonici per insegnare ai delfini: un successo inarrestabile. A quarant’anni di distanza, i piccoli cetacei sono ancora al centro della vita di Ric O’Barry, ma qualcosa è cambiato drasticamente. Il più grande rimpianto di Ric è quello di non aver capito immediatamente a cosa ha dato vita il successo di Flipper. Animali di grande intelligenza e di innata simpatia, i delfini sono amati dai grandi e beniamini dei bambini. Tanti sognano di nuotare con questi splendidi animali e gli spettacoli nei parchi acquatici sono sempre affollati di spettatori felici. Ma per tutto questo c’è uno scotto da pagare: un torbido mercato di animali, che possono arrivare a costare fino a 150.000 dollari se catturati vivi e in buone condizioni di salute.
Una piccola baia in Giappone, per le sue particolari conformazioni rocciose, si trasforma in una vera trappola dove vengono catturati i delfini che si esibiranno negli acquari di tutto il mondo. C’è però un alone di mistero che aleggia attorno a questa insenatura, un tempo usata dai militari nipponici. Ric O’Barry, trasformatosi in un vero e proprio attivista dei diritti dei delfini, sceglie le maniere forti e pur di scoprire cosa accade in quel luogo vietato allo sguardo del mondo adotta metodi paramilitari. Le sue scoperte sconvolgeranno la tranquilla vita di Taiji, la cittadina giapponese che, esteriormente, sembra voler molto bene alle balene, ai delfini e agli altri cetacei.
The Cove è un film straordinario, non solo per la storia che racconta, ma anche per le modalità con cui viene messa in atto la sua narrazione. Costruito come un thriller, il percorso che porta al drammatico finale viene raggiunto con una serie di meccanismi narrativi degni di una fiction d’azione. Chi crede che il documentario sia un genere noioso avrà modo di ricredersi, come hanno fatto gli abitanti di Taiji quando hanno saputo cosa accadeva a pochi chilometri da casa loro.
A cura di Carlo Prevosti
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