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La Berlinale compie 60 anni, ma non li dimostra

Per festeggiare il traguardo delle 60 candeline, Dieter Kosslick, Direttore della Berlinale, non ha badato a spese possiamo dire, chiamando uno dei massimi rappresentanti del cinema tedesco (ed internazionale) a presiedere la Giuria di quest’anno, il regista Werner Herzog. L’autore di culto di Fitzcarraldo e Grizzly Man, e protagonista assoluto all’ultima Mostra di Venezia con ben due pellicole in concorso, torna a Berlino, a distanza di oltre 30 anni dalla sua ultima apparizione in concorso (era il ’79), una rassegna che però già nel 1968 gli aveva attribuito l’onore dell’Orso d’Argento per Segni di vita. Lebenszeichen. Una giuria delle grandi occasioni insomma, che sorride anche all’Italia con la presenza di Francesca Comencini tra i giurati, e impreziosita, tra gli altri, dall’attrice americana Renée Zellweger. Un’edizione quella del sessantesimo che presenta subito un evento imperdibile per tutti i cinefili e gli appassionati del settore: nella giornata di venerdì 12 infatti sarà proiettata, nella sezione Berlinale Special, una copia del capolavoro di Fritz Lang, Metropolis, ma con 25 minuti inediti in 16 mm, recuperati nel 2008. La serata, che inizierà per il pubblico intorno alle 20, sarà divisa in due proiezioni, una (libera) alla Porta di Brandeburgo e una invece (a pagamento) nel Friedrichstadtpalast, alla presenza di un’orchestra che accompagnerà tutta la pellicola.

Parlando invece del programma ufficiale, tutt’altra musica. Nel concorso ufficiale, che assegnerà i premi più importanti domenica 21 febbraio, da registrare indubbiamente la presenza/assenza di Roman Polanski con The Ghost Writer, con Ewan McGregor e Pierce Brosnan, sicuramente una delle pellicole più attese anche dopo le ultime vicende (l’arresto in Svizzera e la probabile estradizione negli Stati Uniti per l’accusa di stupro) che hanno rivisto protagonista (in negativo purtroppo) il regista polacco. Ma c’è anche la nutrita presenza tedesca, americana con Howl di Rob Epstein e Jeffrey Friedman, Greenberg di Noah Baumbach (Il calamaro e la balena), europea, scandinava e asiatica con ben due pellicole cinesi, la prima, Apart Together di Wang Quan’an, che aprirà ufficialmente la kermesse, e poi con quella di Zhang Yimou, che a Berlino ha già vinto nel 2000 un Orso d’Argento con La strada verso casa. Da segnalare assolutamente la presenza di un habituè vincente del festival come Michael Winterbottom (Orso d’Oro nel 2003 con In This World e Orso d’Argento nel 2006 per Road to Guantanamo), che presenta in concorso The Killer Inside Me, con Casey Affleck e Kate Hudson. L’altro richiamo di prestigio del Festival sarà sicuramente la presenza di Martin Scorsese (l’anno scorso aprì insieme ai Rolling Stones con il documentario Shine a Light), che porta fuori concorso l’ultima sua fatica, Shutter Island, con Leonardo Di Caprio (quarto lavoro insieme): sabato 13 sarà la loro giornata e insieme al regista e al protagonista arriveranno anche Sir. Ben Kingsley e Michelle Williams.

E l’Italia? La pattuglia di casa nostra c’è e anche parecchia, anche se non nel concorso principale. Nella sezione Panorama ci sarà Ferzan Ozpetek con Mine vaganti (con Riccardo Scamarcio e Nicole Grimaudo) e Alessandro Aronadio con Due vite per caso, all’esordio vero in una rassegna così di spessore. In Forum ritroviamo La bocca del lupo di Pietro Marcello (vincitore già del Torino Film Festival 2009) di Pietro Marcello, mentre nella sezione Berlinale Special e in quella Culinary Cinema saranno presenti rispettivamente Silvio Soldini con Cosa voglio di più e Io sono l’amore di Luca Guadagnino con Tilda Swinton, che torna a Berlino dopo essere stata Presidente di Giuria l’anno scorso, e Davide Mannella con il cortometraggio Come di deve. Se l’anno scorso poi tra gli Shooting Stars (le promesse di domani) ci fu Alba Rohrwacher, quest’anno invece ci sarà Michele Riondino (Il passato è una terra straniera) a rappresentarci.

Omaggio annunciato sarà attribuito al grande regista Eric Rohmer, scomparso lo scorso 11 gennaio, con la proiezione di Pauline alla spiaggia, che fu Orso d’Argento nel 1983.

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