hideout

cultura dell'immagine e della parola

The Battle
at Kruger

“La realtà supera la finzione”. Quanti attacchi di cronaca nera cominciano così? Eppure è vero, crudelmente matematico. Come nel documento video qui sopra. E a proposito di matematica, qui sono i numeri a marcare il valore della nostra affermazione tautologica: quasi 500 milioni di visite, quasi 120 mila voti, quasi 60 mila commenti. Un imperativo a “vedere!” che connette milioni di internauti e che trasforma un caso di fortuna in uno dei video più visti nella storia di YT. Uno dei video con la copertura mediatica più travolgente e virale che si sia vista. Non solo sulla rete, ma su molti altri media, Tv via cavo inclusa, che per l’occasione ha rappresentato il video come fenomeno mediatico, evento, ma anche come documento mirabolante. E ne ha rinvigorito le immagini amatoriali in bassa risoluzione con l’HD del satellite.

Il motivo del successo va ricercato soprattutto nel suo formato che si cuce perfettamente sui meccanismi dei social network video: durata contenuta, violenza bestiale (e proprio perché tra belve, non censurato), colpi di scena continui e un plot che Disney o uno lo scenggiatore del prossimo Squalo invidierebbe. “Be’ peggio di così non può andare”, si dirà a un quarto, metà e a tre quarti del video. Regolarmente si viene contraddetti. Un ribaltone ferino è in agguato fino all’ultimo. Non solo, questo documento video ci rende al contempo voyeur e spettatori di una battaglia fra le più classiche, quella epica e primordiale tra la vita e la morte. Quella sepolta, fra il DNA e gli strati più reconditi della corteccia cerebrale, nella nostra memoria genetica. Quella che ci ricorda, a suon di ormoni, quando pelosi e scimmiosi usavamo la clava di tibia per azzuffarci tra noi o con colossi preistorici affamati.

Anche la storia del video ha i suoi ribaltamenti di scena. Vale la pena riassumerli qui: il video amatoriale è stato girato nel 2004 durante un safari nel parco nazionale di Kruger in Sudafrica. Gli autori sono due professionisti: il documentarista video David Budzinski e il fotografo Jason Schlosberg. Tornati a casa provano a venderlo al National Geographic e Animal Planet. Entrambi rifiutano e dopo essere stato postato nel 2007 su YouTube, raggiungendo subito i primi posti dei video più visti (e vincendo tutti i premi possibili) National Geographic Channel ci ripensa al volo. Ne esce il primo documentario di un’ora dedicato al making of estemporaneo di un video su YouTube. (www.battleatkruger.com) Michael Cascio, senior vice president della programmazione NG è il primo a capire la lezione. YT non è solo un cane col cappellino che fa skate sulla strada o delle Mentos che fanno faville da una Coca Light. Ma colpi di fortuna come questo, anche e a maggior ragione su YT, si contano sulle dita di una mano.

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»