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Vampiri da poster

Vampiri da poster

Nuovi e vecchi miti di Sara Sagrati ****

Da che mondo e mondo le giovani donne si scelgono un mito da poster che, di generazione in generazione, viene sostituito sui muri delle camerette. Dopo James Dean, Paul Newman, John Travolta, Patrick Swayze e Leonardo DiCaprio, ora è la volta di Robert Pattison. Il tempo ci dirà se quel bel faccino, giusto mix tra occhi dolci e aria maledetta, sopravviverà alla prova del tempo e potrà davvero convivere con i nomi testé citati. Ma perdonateci l’ardire, noi ne dubitiamo. Non sappiamo cosa succederà in futuro e se il bel Robert avrà un’occasione migliore al cinema, ma a differenza del personaggio di Edward Cullen, lui invecchierà e si ritroverà a confrontarsi con un personaggio vampiresco che al posto che bruciare al sole, brilla come un gattino di Swarowski.

Come ce la potrà fare? Lungi da noi volersi mettere a fare la morale su “quanto si stava meglio quando si stava peggio” o ululare banalità quali “non ci sono più i giovani di una volta”, ma la tentazione è forte. New Moon, come Twilight, sfrutta un fenomeno letterario di grande successo e dà al pubblico (femminile) quello che vuole: una giovane donna che desidera un uomo, lo ottiene senza sforzo e per di più lui risponde, sia fisicamente sia caratterialmente, a tutte le sue aspettative. Pazienza se poi è un vampiro: ogni storia d’amore ha bisogno di un ostacolo, giusto? Insomma, comprendiamo il fenomeno, ma il film è assolutamente da bocciare. Ci ritroviamo di fronte a “un’opera” che racconta piccoli e banali turbamenti adolescenziali, mostrati con superficialità e per di più, peccato ancora più grave, con poca considerazione per il proprio pubblico: ogni concetto è reiterato e sottolineato, come a immaginare che le ragazzine in sala non siano in grado di capire al volo avvenimenti e temi trattati.

L’unico pregio è quello di costruire (a tavolino) il fascino dei protagonisti ad uso e consumo di chi ha bisogno di nuovi miti (i produttori?), con tanto di un improbabile triangolo amoroso tra l’umana Bella, il tormentato vampiro Edward e l’impetuoso licantropo Jacob. Insomma più che un film, una brutta puntata di Buffy. Mettiamoci dunque il cuore in pace e sopportiamo il fenomeno: tra poco più di due anni sarà tutto finito e il poster di qualcun’altro conquisterà nuovi muri in nuove camerette.

Nemiche di aglio e crocifissi: la saga continua! di Alessandra Cavazzi *******

Ecco finalmente arrivato l’agognato seguito della saga del film tratto dal romanzo fiume di Stephenie Meyer. Il film è assolutamente fedele, come trama e caratterizzazione dei personaggi, al libro dalla prima scena all’ultima e cioè dal sogno di Bella in cui si immagina come sua nonna accanto ad Edward, bello e sempre giovane, alla scena finale che non svelerò per non rovinare la sorpresa alle adolescenti che stanno facendo il biglietto per entrare in sala. Rispetto al primo episodio nella versione cinematografica, i vampiri sono sempre più pallidi e i loro occhi sono sempre più cerchiati e ambrati e c’è da chiedersi come chi non è al corrente che si tratta di vampiri (il padre di Bella e tutti i compagni di scuola per esempio) non possa domandare loro se non abbiano gravi problemi di anemia. Il protagonista Edward (Robert Pattinson) era l’anello trainante di Twilight e qui in New Moon, vuoi per rispettare la trama del romanzo, vuoi per creare altri eroi altrettanto piacevoli alla vista, passa in secondo piano. Appare all’inizio e nella seconda parte del film ma comunque con un ruolo di spalla rispetto all’altra eroina Bella (Kristen Stewart) e all’amico di lei Jacob (Taylor Lautner) ora sempre più presente nell’intreccio.

In questo secondo episodio della saga, infatti, i protagonisti sono Jacob, i licantropi e la loro storia: come questo loro stato si manifesti e come si organizzino in branco per combattete i vampiri, loro acerrimi nemici. Così come l’amicizia e l’amore non corrisposto sono gli altri temi che prevalgono almeno nella prima parte del film. Jacob, diventato più adulto si mostra quasi sempre mezzo nudo (Meyer gli fa dire che i licantropi hanno una temperatura corporea normale di 42 gradi, questo dovrebbe giustificare la sua idiosincrasia per le T-shirt…), in tutto il suo splendore e in tutto il suo amore per Bella, che un paio di volte sembra vacillare, forse anche perché Edward è ormai dato per “scomparso”. I lupi e la loro trasformazione sono tecnicamente ben disegnati, ma il risultato in ogni caso è un po’ troppo “cartone animato”. I lupi sono troppo grandi in dimensione rispetto a come erano nella versione umana e ricordano un po’ troppo il lupo amico della Principessa Mononoke di Miyazaki. È comunque apprezzabile l’effetto dato nella trasformazione quando Jacob balza in volo a salvare la sua Bella.

La vicenda scorre veloce e balza da una tranquilla prima parte al bandolo della storia assumendo una chiara connotazione fantasy, non appena Bella mette in serio pericolo la sua vita. Dunque inseguimenti sulle strade italiane (forse un po’ troppo quadretto da bella Toscana) e lotte tra vampiri, sicuramente caratterizzate da apprezzabili effetti speciali, tanto da posizionare il film allo stesso livello di un lungometraggio alla Matrix. In conclusione, New Moon non delude se non per i suoi versi ripetitivi del sentimento amoroso (come da copione del primo episodio del resto); le fan sfegatate di Pattinson rimarranno a bocca asciutta per quasi due ore visto la poca presenza sullo schermo del loro eroe, ma, se non altro, saranno ripagate dalla domanda finale che Edward porrà a cui tutte risponderebbero di corsa “si”.

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