Nascondiglio al Lido
Diario, 6° giorno
Oggi al Lido ho passato una giornata diversa. Dopo i due film mattutini (che divertente The Men Who Stare at Goats!), complice l’arrivo in giornata di un amico, ho infatti passato un pomeriggio da turista al Lido. E così, invece che alla conferenza stampa, vedi George Clooney che arriva al Palazzo del Casinò, invece che i soliti panini al volo, mangi sarde in saor al ristorante, invece che guardare un film, fai la coda per un biglietto che poi non c’è più.
Sono modi diversi, quelli di vedere la Mostra da giornalista o da turista. Nel primo caso hai più possibilità e più accessi, ma poi forse con il tempo perdi un po’ di magia, quella che invece osservano gli occhi di chi per la prima volta si trova al Lido in questi giorni. È un po’ come quando guardi un film. A volte, sentendo il giudizio di un critico, si parla solo di linguaggio, scelte formali, riferimenti estetici. E si dimentica troppo facilmente che un film, come prima cosa, deve saper emozionare il proprio pubblico. Come qui a Venezia ha fatto Lebanon. Alla faccia di chi l’ha criticato definendo la sua estetica da videoclip. Il cinema è (anche) questo.
A cura di Alberto Brumana
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