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cultura dell'immagine e della parola

Festival di Locarno ’09
Diario, 8 agosto

Michel Piccoli durante la presentazione di L’insurgée.In un’atmosfera grigia e piovosa, il concorso internazionale arriva al suo quarto giorno di gara. Oggi è di scena il grande Michel Piccoli con il film di Laurent Perreau, L’insurgée (L’insorta). Classe 1925, 83 anni, Piccoli non è solo attore di elevata sensibilità professionale, ma è il simbolo, l’icona di un cinema discreto, di una recitazione garbata, appassionata, e anche per questo Locarno l’ha sempre amato. Due anni fa non solo ricevette il Pardo d’Onore alla carriera, ma nella stessa edizione vinse anche il premio come miglior attore per il film di Hiner Saleem, Sotto i tetti di Parigi. Per l’artista francese ogni film rappresenta una sfida sempre nuova e così è stato il lavoro nel terzo lavoro del giovane Perreau. Una pellicola che narra del rapporto tra la diciottenne Claire, interpretata dalla giovane attrice Pauline Etienne, con suo nonno, riscoperto e ritrovato per caso dopo la morte della madre. Due personaggi con due storie parallele che si confrontano per tutta la pellicola, ma che si confrontano solo alla fine. Lei alle prese con i primi amori, con la passione per il nuoto, ma anche con l’incertezza del futuro, con tutte le sue fragilità d’adolescente. Lui, misterioso, scorbutico a tratti, “innamorato” della nipote ma tormentato da un passato (anche di guerra) che ancora lo ferisce a distanza del tempo. Queste due personaggi, così diversi, così solitari, per storie e situazioni, alla fine riusciranno però a confortarsi, e ad accettarsi, per quello che sono.

“Volevo (ri)unire – dice il regista – sia l’adolescenza che la vecchiaia, che per tutto il film viaggiano parallelamente su due binari differenti per poi alla fine incontrarsi definitivamente. Lavorare con Michel è stato qualcosa di straordinario, tanto che in certi momenti ho accettato di ascoltare i suoi consigli per alcune scene”.

“Non c’è stata collaborazione – dice Piccoli, ma complicità. Nel rapporto con Pauline e con gli altri attori, non volevo impormi come figura, volevo essere discreto. È così che ho fatto, mi piace essere discreto ma appassionato”.

L’età che avanza
“Odio la pornografia – dice – odio la televisione e la pornografia, nutro passione per il corpo, sono cose diverse. Penso che il corpo sia bello per tutta la vita, detesto tutto quello che è artificiale, la chirurgia estetica, sono solo menzogne. Non ho paura di mostrarmi, ho lavorato con tanti registi intelligenti, quindi quando mi chiedono di spogliarmi, ubbidisco. Essere all’altezza significa essere molto antipudici e molto pudici”.

Un film con Moretti
La notizia vera emerge però in un secondo incontro con la stampa, subito dopo la conferenza. Molto probabilmente il prossimo film di Piccoli sarà con Nanni Moretti.
“Ho letto alcune scene del suo prossimo film, ci siamo sentiti per telefono, penso ci incontreremo la settimana prossima”.

Un ricordo su Fellini
“L’ho incontrato tramite Marcello Mastroianni, quante risate insieme, ma non ho mai avuto il piacere di recitare per lui. Una volta mi chiamò per Casanova, ma per chiedermi se volevo doppiare in francese, non per recitare al posto di Donald Sutherland. Io gli proposi il nome di Patrice Chéreau, che divenne direttore del doppiaggio, ma lasciò a me il compito originale di semplice doppiatore”.

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