Empatia e povertà
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Kelly Reichardt ha girato tre film in quindici anni, con un budget totale di 250.000 dollari. Un piccolo record, visti i risultati: la regista ha fatto incetta di premi e, in Wendy and Lucy, ha potuto contare sulla presenza della nominata all’Oscar Michelle Williams. Niente male, considerando che il primo lavoro della Reichardt è insegnare cinema nell’istituto storicamente più di sinistra di New York, il Bard College.
E in un certo senso anche Wendy and Lucy è una piccola lezione di cinema. Perché, raccontando una storia semplice, senza idee rivoluzionarie alla base o clamorosi finali che ribaltano tutto, riesce ad appassionare e commuovere lo spettatore. C’è una grande umanità nei personaggi di questo film, che traspare dallo sguardo compassionevole della guardia o dalla telefonata severa del meccanico (interpretato tra l’altro da Will Patton). Non sappiamo nulla del passato di Wendy, ma subito con lei si instaura un rapporto di empatia, per cui in ogni suo piccolo gesto, in ogni azione che compie, si sente forte la disperazione che cresce. Succede davvero poco nel film, che è volutamente minimalista, proprio perché non ha bisogno di grandi storie per comunicare. Basta la sincerità di una storia che trasuda realtà. In certi momenti si respira aria di neorealismo, e la Reichardt deve aver certamente visto Umberto D., di cui ricorda non solo le tematiche (la povertà, l’amicizia con il cane), ma anche alcune atmosfere.
Anche il finale, che rischia di virare verso un certo buonismo, lascia invece molti dubbi aperti. Speranza? Rassegnazione? Qual è lo stato d’animo di Wendy mentre va a cercare lavoro in Alaska? Non lo sa nemmeno la regista: il suo lavoro è quello di mostrarci una storia, lasciando le interpretazioni ai suoi spettatori.
Curiosità
Michelle Williams, che per questo film ha lavorato al minimo sindacale, per entrare nel ruolo ha realmente dormito alcune notti in macchina e per tutto il tempo delle riprese ha quasi del tutto abbandonato la propria igiene personale.
A cura di Alberto Brumana
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