Locarno 2009: libertà, autonomia e manga
Più che una semplice rassegna cinematografica, Locarno si è affermato col tempo non solo come uno dei crocevia più interessanti per stili e culture diverse, ma anche come terreno fertile e laboratorio importante per dar voce a nuovi talenti e alle tendenze più particolari.
Anche quest’anno la kermesse ticinese (dal 5 al 15 di agosto), giunta alla 62esima edizione (attualmente è uno dei Festival più longevi nel panorama internazionale) presenta un programma ricchissimo e degno di nota, che Hideout seguirà giorno dopo giorno.
Intanto parlano i numeri: 390 saranno i film che verranno proiettati in undici giorni di Festival e di questi, 18 saranno i lungometraggi che concorreranno ai premi che contano, primo fra tutti quello del Pardo d’Oro per la miglior pellicola.
Non ci saranno film italiani presenti nel concorso internazionale anche se però l’Italia sarà rappresentata lo stesso da circa 30 pellicole, tra corti e lungometraggi, divisi nelle varie sezioni.
Da Mirna di Corso Salani a Piombo fuso di Stefano Savona, presenti nei Cineasti del Presente, fino alla sezione di Ici &Ailleurs, dove tra gli undici titoli ci saranno per esempio quelli di Roberta Torre su Pier Paolo Pasolini, o Noi che abbiamo fatto la Dolce Vita documentario di Gianfranco Mingozzi, che segna la collaborazione con la Fondazione Federico Fellini.
Altri nomi poi impreziosiranno il Festival, da Alba Rohrwacher, giovane ma già affermata attrice italiana, che sarà presente nella giuria principale, alla montatrice Esmeralda Calabria, anch’essa giurata nella sezione Miglior opera prima, fino a Toni Servillo, pluripremiato in questi anni per pellicole come Il Divo, La ragazza del lago o Le conseguenze dell’amore, che il 7 agosto riceverà in Piazza Grande l’Excellent Award alla carriera, al regista – attore teatrale Pippo Del Bono che presenterà il suo ultimo lavoro e a cui Locarno dedicherà una personale.
Da segnalare le continue collaborazioni con la Cineteca Italiana di Milano e con il Museo Nazionale del Cinema di Torino. Alla prima si deve il restauro di due pellicole che saranno proiettate durante la kermesse, Quel fantasma di mio marito, con un giovanissimo Walter Chiari, e Lo strano viaggio di Pim-Popò, pellicola muta diretta da Dante Cappelli e Giovanni Casaleggio nel 1922.
Alla seconda si deve l’importante progetto del Manga Impact, più che una retrospettiva, un viaggio alla scoperta dei capolavori dell’animazione giapponese iniziata negli anni Settanta, da Isao Takahata fino a Hayao Miyazaki, che inizierà il suo percorso proprio a Locarno, con proiezioni, incontri, workshop, per poi concludersi a Torino l’anno prossimo.
Ma Locarno come detto è da sempre splendida vetrina per il confronto con le tematiche più diverse.
Quest’anno saranno protagoniste le questioni e le problematiche legate all’immigrazione e all’identità, ma anche il concetto ecologico del rapporto fra l’uomo e la natura.
Un Festival multietnico che porterà in gara paesi come il SudAfrica, la Malesia, il Brasile, ma anche molta l’Europa, Stati Uniti e Cina.
Moltissime saranno le anteprime mondiali, altrettante le opere prime, nella sezione dei Pardi di domani, ma anche pellicole “indipendenti” come My Sister’s Keeper di Nick Cassavetes con Cameron Diaz, o La valle delle ombre, produzione svizzera, di Mihaly Gybrik, girata proprio in Ticino, o “chicche” come il film – documentario Il mio cuore umano di Costanza Quatriglio, ispirato dal romanzo autobiografico di Nada, che l’11 agosto, dopo la proiezione, terrà un concerto acustico.
Da non perdere l’incontro, in programma il 14 agosto, con il regista William Friedkin, premio Oscar per Il braccio violento della legge, ma capace anche di capolavori come L’esorcista o Vivere e morire a Los Angeles, che riceverà in Piazza Grande il Pardo d’Onore alla carriera.
Ma l’edizione di quest’anno sarà ricordata anche come l’ultima del Direttore Artistico Frédéric Maire, che lascia con rammarico, ma sicuro del successo di questi anni, e che dall’anno prossimo dirigerà la Cineteca Svizzera di Losanna.
Film d’apertura, in anteprima europea, sarà l’attesa commedia americana (500) Days of Summer di Marc Webb, già film di culto negli Stati Uniti.
A cura di Andrea Giordano
festival ::