Pensiero positivo
La storia di Yes Man parte da molto lontano.
C’era una volta un giovane comico di grande successo che amava fare le smorfie. Diventato famoso in tutto il mondo grazie a film banali e superficiali, riuscì nel difficile compito di conquistare un posto di tutto rispetto nel cuore dei cinefili, grazie al candido sorriso di Truman.
C’era una volta anche un giovane regista di talento che si mise in mostra grazie a un piccolo e delizioso film che omaggiava la grande commedia classica americana degli anni Sessanta.
Il giovane comico, ormai invecchiato, ma sempre con la faccia di gomma, è ovviamente Jim Carrey, mentre il giovane regista di talento si chiama Peyton Reed e nel 2003 diresse il “consigliatissimo” Abbasso l’amore (Down with Love).
Dopo un paio d’anni disastrosi per entrambi, i due si incontrarono e capirono di essere fatti l’uno per l’altro e decisero di risollevarsi grazie al pensiero positivo. Decisero di dirsi si, yes, in due parole Yes Man.
Per entrambi Yes Man rappresentava un’ottima occasione di rilancio e la possibilità di andare incontro al grande pubblico. Si tratta infatti di un film comico a tutti gli effetti: c’è un personaggio centrale che ha perso la propria armonia, l’amico fedele che vuole aiutarlo, la bella fuori dagli schemi che gli cambierà la vita, il collega stralunato, l’ex moglie avvenente, l’anziana vicina, un guru convincente. Insomma, a parte l’amico gay, la racchia fastidiosa e un nero buffo, sembra non mancare nessun ingrediente. Il tutto poi è amalgamato attraverso gag, smorfie e situazioni al limite della realtà. Raccontato in questo modo, si potrebbe pensare che l’operazione sia piuttosto deludente, e invece in Yes Man si ride, e molto. Si ride e a volte ci si pente di averlo fatto. Si perché chiunque, dall’intellettuale all’amante del cinepanettone, può trovare divertente questo film almeno una volta, così come probabilmente lo troverà stupido almeno un’altra. Se la volgarità di una anziana vicina sessualmente fin troppo attiva potrebbe far arricciare il naso a molti spettatori, quegli stessi non potranno resistere di fronte agli agenti dell’FBI che interrogano Carl. Insomma ce n’è per tutti i gusti: boccacce, satira sociale e politica, chiappe di fuori, performance musicali, volgarità, romanticismo, omaggi a Harry Potter e agli spartani di 300.
Il maggior pregio di Yes Man, infatti, è proprio che si tratta di un film per tutti, ma contemporaneamente è anche il suo peggior difetto. Nella consapevole scelta di inserire diversi tipi di comicità, gli sceneggiatori hanno donato sicuramente un ottimo ritmo, ma l’alternanza tra alto e basso rischia di essere controproducente al risultato finale. Va detto comunque che ci sono delle gag impedibili, a partire dalle performance delle Munchausen by Proxy, la band femminile della protagonista, interpretate dalla stessa Zooey Deschenel e dalle Von Iva, ma anche il perfetto uso del brand Red Bull, uno dei migliori product placement visti ultimamente.
A sostegno del film, poi, va detto che per fortuna manca del tutto la svolta buonista e morale tipica di molte commedie americane che si professano politicamente scorrette, per poi donare al pubblico un finale consolatorio.
Insomma, Yes Man è un film squisitamente comico che intrattiene, a volte con gusto, a volte no, e che riesce a donare un piacevole slancio verso l’ottimismo. E in tempi di crisi economica e morale non è mica poco.
Curiosità
La protagonista Zooey Deschanel, già vista in Guida galattica per autostoppisti (The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy, 2005) e in E venne un giorno (The Happening, 2008), è anche una musicista e una cantante, molto apprezzata nella scena Indie Rock anglosassone. Nel film, infatti, le canzoni cantate dalle Munchausen by Proxy sono state scritte dalla stessa Zooey e dalle Von Iva, in collaborazione con gli sceneggiatori. Zooey Deschanel ha anche partecipato a molti show televisivi (come per esempio Weeds) seguendo le orme di famiglia: la madre Mary Jo era nel cast di Twin Peaks e la sorella Emily è la protagonista di Bones.
A cura di Sara Sagrati
in sala ::