Nera a cento all’ora
Se vuoi vedere il film con la traduzione italiana, scarica i sottotitoli su ItalianSubs
Ci sono film il cui insuccesso stupisce oltre ogni limite. Big Nothing è uno di questi. In Inghilterra infatti ha ottenuto un incasso tendente allo zero, fatto che poi ne ha limitato la distribuzione in pochissime altre nazioni (da noi, ad esempio, non è mai uscito). È un peccato, perché il secondo film di Jean-Baptiste Andrea (dopo Dead End, che in Italia, almeno su dvd, è stato pubblicato), avrebbe avuto tutte le carte in regola per arrivare nelle sale.
Volendo semplificare, lo si potrebbe definire una sorta di Fargo (id., Joel Coen, 1996) rivisto con uno sguardo a metà tra Quentin Tarantino e i Monty Phyton. Si tratta di una commedia nera di ottantasei rapidissimi minuti in cui, senza alcun tipo di preambolo o perdita di tempo, ci si getta a capofitto in una serie di colpi di scena a non finire. Il regista francese ha puntato proprio su una sceneggiatura ricca di continui capovolgimenti: chi è buono un attimo dopo diventa cattivo, chi è in salvo poco dopo muore. Non si tratta sicuramente di una struttura narrativa nuova, ma l’originalità sta proprio nell’estrema rapidità della messa in scena: non c’è tempo per fiatare e la situazione si è già ribaltata. Anche la regia, fatta di continui split screen, gioca con la frammentazione e lo sdoppiamento dei ruoli.
Tutto riesce a funzionare grazie a una grande capacità nel gestire i tempi comici e quelli drammatici, cui contribuisce anche un buon cast, formato da David Schwimmer, che con il tempo sta cercando di uscire dal suo personaggio di Friends e da Simon Pegg, che con le due parti in L’alba dei morti dementi (Shaun of the Dead, Edgar Wright, 2004) e Hot Fuzz (id., Edgar Wright, 2007) è oggi uno dei volti comici più interessanti d’oltremanica. Da ricordare anche un piccolo ma non trascurabile ruolo per Mimi Rogers, protagonista di una morte tanto inaspettata quanto divertente.
Curiosità
Il film è ricco di citazioni, più o meno dirette. Quella più evidente, quasi una piccola parodia, senza dubbio riguarda Matrix (id., Andy e Larry Wachowski, 1999), con Schwimmer impegnato a decidere il suo futuro scegliendo tra una caramella rossa e una blu.
A cura di Alberto Brumana
i dispersi ::