Nascondiglio al Lido
Diario, 9° giorno
Mancano due film alla fine della Mostra (tra l’altro molto attesi, quelli di Corsicato e Aronofsky), e la gente, qua a Venezia, inizia a fare i primi bilanci. Appena sbarcato al Lido, parlavo di un’edizione a basso profilo, e così è stata. Anche a causa dello sciopero degli sceneggiatori, sono mancati molti prodotti americani che, per quanto si possa dir contro, hanno sempre il loro appeal.
Basti dire che oggi, dopo decine di film iperindipendenti arrivati da ogni angolo del mondo, quando all’inizio di The Hurt Cocker è apparso il logo Warner Bros, è partita un’ovazione del pubblico. Segno che i blockbuster, anche nei festival di cinema, sono attesi e necessari. Tra l’altro il film della Bigelow è una delle cose più interessanti viste fino a oggi, un’amara riflessione sul significato della guerra per il popolo americano. Certo, l’anno scorso sullo stesso tema Brian De Palma aveva destato più impressione con Redacted ma, come si diceva, in tutto e per tutto questa pare un’edizione in tono minore. Poi forse domani Aronofsky stupirà (chi ha già letto la sceneggiatura parla di un piccolo capolavoro) e, francamente, un po’ tutti ci speriamo.
A cura di Alberto Brumana
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