Venezia, Violet Hill
30 agosto
Eastern promises , ma tutto estetismo e niente sostanza, non combatte, non ne è capace, vuole tirarsi fuori. Il vecchio presto deve cedere alle pressioni di un nuovo boss che impone le sue regole: il giovane si vedrà costretto a vendicarne l’assassinio e così a iniziare un percorso psico fisico ai limiti della vita e della morte. Anche la natura si ribella al marciume della città di plastica spazzando tutto e tutti in un catartico nubifragio. E Kirin finirà per trovare nuova vita in Amazzonia.
Film dalle chiare ambizioni ecologiste, contro l’urbanizzazione e l’edilizia abusiva e selvaggia delle metropoli: le ricostruzini digitali e apocalittiche degli elementi architettonici sono come mostri meccanici in attesa di esplodere.
Il piccolo esercito di bambini di Kirin salta da una parte all’altra delle cementate come in una pubblicità della Nike e/o i ballerini del video Jump di Madonna: elemento vitale e innocente che cerca di rivitalizzare l’aridità e l’atmosfera mortuaria della città.
Kirin compie quindi un percorso dalla gioventù all’età adulta assumendosi il compito di riscattare il padre e insieme la madre-terra: nella visione dello scontro con i nuovi potenti del crimine sogna di essere come un guerriero samurai, ma impastato nella fotografia e negli effetti digitali di 300: stessi schizzi di sangue fumettosi e spadate a ritmo di ballo.
Alla fine, grazie allo spirito del padre morto, Kirin viaggia verso il Brasile più selvaggio, nella giungla verdeggiante dell’Amazzonia. Qui beve il sangue degli alberi e ascolta la voce della tigre bianca, si riconcilia con l’elemento dell’acqua, madre primigenia e rinasce in un cono di luce, che è morte, che è nuova vita.
In tutta sincerità, non ho mai visto nulla di simile. Qualcuno ha commentato con stupore e rassegnazione: “Che disastro”. Io preferisco pensare che i film sono sempre innocenti e che l’errore sta negli occhi di chi guarda. Che qualcuno abbia gettato la maledizione di un nubifragio anche sul vulcano della Mostra?
A cura di Francesca Bertazzoni
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