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cultura dell'immagine e della parola

Festival di Locarno
15 agosto

Il regista Jianlin PanUn interessante film cinese è stato presentato oggi in concorso, si tratta di Liu mang de sheng yan del regista Jianlin Pan, allievo del Leone d’Oro Jia Zhang Ke. Racconta la storia di un ragazzo costretto a vendere il rene per poter permettersi le cure ospedaliere per il padre gravemente malato.
Il rene viene espiantato ma la carta di credito in cui avrebbe dovuto esserci il lauto pagamento è in realtà vuota e il padre muore.

Nessuno scadimento nella pornografia dei sentimenti, si tratta di un film asciuttissimo, secco, dal rigore bressoniano.. È la storia di uno dei tantissimi individui insignificanti, un cane randagio come lo definisce il regista, che vivono nella Cina contemporanea che si sta facendo il belletto per le Olimpiadi. Tagliati fuori dallo sviluppo economico di questo paese, che va a riempire le tasche di pochi, sono destinati alla marginalità e alla sconfitta.

Presentato in Piazza Grande il film francese Khamsa del regista di origine tunisina, ben noto al pubblico locarnese, Karim Dridi. Si tratta di una specie di Arancia meccanica minorile, dove un gruppo di ragazzi di un campo nomadi si dedica a rapine, furti con scasso, scippi e nefandezze di ogni tipo.
La poetica di questo autore è sempre stata vicino al mondo dei disadattati, come dimostra l’omaggio a Ken Loach fatto nel documentario Citizen Ken Loach (1997), che il regista considera un suo punto di riferimento.
Dridi mantiene uno sguardo affettuoso verso questa gioventù di spiantati a metà strada tra la cultura cristiana e quella musulmana, come sottolineato dal tenero rapporto che lega uno di questi teppisti alla nonna morente.

Il film è girato in un quartiere povero di Marsiglia con attori non professionisti. Non si può non rilevare come questo sia l’ennesimo film sul disagio giovanile con attori presi dalla strada e ambientato vuoi a Marsiglia, vuoi nelle varie banlieue. Dopo La schivata (L’esquive, Abdel Kechiche, 2003) o La classe – Entre les murs (Entre les murs, Laurent Cantet, 2008) ce n’era proprio bisogno?

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