Il vero fantasma? L’originalità
Quando esci dal cinema dopo aver visto una pellicola come questa ti viene sempre da chiedere a te stesso se il mondo aveva davvero bisogno di un altro film di questo tipo, anche solo per fini di intrattenimento o se non si fosse già arrivati a un punto di saturazione tale da rischiare l’overdose. Ognuno può rispondere come preferisce ma intanto eccoci di fronte a un insulso rifacimento, per di più formato commedia, di Ghost (id., Jerry Zucker, 1990) in cui è ricomposto il triangolo lui, lei e la medium, soltanto che partner in carne ed ossa e spettro-in-cerca-di-contatto-terreno hanno ruoli invertiti, in modo da rendere possibile la storia d’amore tra i due vivi. Se non riesce l’intento di strappare qualche risata, si può dire riesca altrettanto difficilmente quello di emozionare con una bella e romantica storia d’amore. La prevedibilità e l’artificiosità di molte situazioni presentate nel film riescono infatti a uccidere sul nascere anche l’emozione più ingenua.
La frammentarietà e la mancanza di una trama unitaria e forte che riesca ad andare al di là della giustapposizione di gag e siparietti comici (che a volte di comico hanno ben poco) fanno il resto. Questi i maggiori difetti del film, che sembrano quasi rivelare la formazione prettamente televisiva del regista Jeff Lowell, che porta sul grande schermo i limiti del piccolo. Ma quelle del regista non sono le uniche braccia rubate alla televisione: ci sono infatti anche quelle della procace “casalinga disperata” Eva Longoria Parker promossa (o retrocessa chissà) in questa pellicola al ruolo di fidanzata-fantasma del protagonista e quelle della rivale e meno nota Lake Bell, l’unica a riuscire con la sua solarità a conquistarsi un po’ di simpatia. Motivo del contendere tra le due donne è la conquista dell’inespressivo Henry-Paul Rudd, incapace di sottolineare con la recitazione lo spessore psicologico, già alquanto scarso, del suo personaggio (per la verve che dimostra sembra lui il vero caro estinto).
Tutto sommato la risposta alla domanda sulla necessità o meno del film potrebbe essere che questa pellicola avrebbe potuto benissimo non apparire mai sugli schermi, vista la sua consistenza più evanescente di quella di un fantasma e visto quanto non riesca ad accontentare né i cacciatori di risate né i romanticoni da commedia, passando così inosservata (come e più di un fantasma).
A cura di Caterina Danizio
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