Riabilitazione sulle colline
L’eterno dibattito sullo stato di salute del cinema italiano ha una sola risposta. Il nostro cinema è vivo, c’è e gode di ottima salute, peccato che uno stuolo di sciacalli, iene e corvi saprofagi non abbiano ancora capito che la carcassa spolpata su cui si accaniscono è il retaggio di un tempo andato, ciò che rimane di un arcano splendore che aveva anche successo al botteghino. Oggi in Italia si producono ancora grandi film che però devono sopravvivere annaspando nel mare della distribuzione che segue logiche da multisala, soffocando i piccoli capolavori nostrani con blockbuster miliardari. Jimmy della collina di Enrico Pau è un film piccolo ma dai grandi contenuti, ottimamente messo in scena negli ambienti bucolici della Sardegna, dove troverà il suo difficile riscatto un giovane costretto in una comunità di recupero.
Jimmy è uno spirito libero, cresciuto con le peggiori compagnie e quella che può apparire la via più facile, per lui è spesso effettuata con la scelta sbagliata. L’errore, il carcere e la possibilità di un cambiamento. Un bivio di fronte a cui compiere una scelta e il lento, difficile riscatto. Troppo semplice riassumere in queste poche righe la profondità della ricerca antropologica di Pau, ispirata al romanzo di Massimo Carlotto. L’incontro con la volontaria Claudia e lo scontro con la sua autorità combattono con l’attrazione che Jimmy prova verso la sua femminilità, accentuando contrasti e attriti. Il messaggio però non è semplice, né consolatorio. La comunità, nonostante i metodi innovativi e gli sforzi profusi, fallisce nel proprio compito ma dimostra come la lotta contro il disagio sia complessa e offra spesso dei risvolti incomprensibili per chi lo osserva dall’esterno.
Tra fiction e realtà, il film vuole essere un ritratto esemplare (nell’accezione dell’exemplum latino) della realtà a cui sono costretti molti giovani. Per accentuare l’assenza di distacco dalla realtà, Pau ha scelto di girare direttamente fra le fredde mura del penitenziario minorile di Quartucciu a Cagliari e all’interno di una vera comunità di recupero, La Collina a Seridiana. Molti fra gli attori nei ruoli secondari sono stati scelti fra veri detenuti, quasi a trasformare il riscatto di Jimmy in una possibilità di redenzione reale per chi nella vita non ha potuto trovare la strada giusta alla prima scelta.
A cura di Carlo Prevosti
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