Una Chernobyl silenziosa
L’Italia, quel paese meraviglioso che affonda in una pozza di percolato di una discarica dichiarata a norma, che si accascia al suolo inerme come un gregge di pecore ammalate. Biutiful Cauntri è il documentario che Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero hanno realizzato sul disastro ambientale campano, maggiormente concentrato nell’alta provincia napoletana e la bassa casertana. Il gergo mediatico vecchio stile definirebbe Biutiful Cauntri la classica “bomba”, in quanto ricco di dati e immagini scioccanti che si infrangono contro il muro della disinformazione, proponendo un’istantanea del dramma, defilata da qualsiasi colore politico. Ma, tecnicamente, si apprende quello che è già sulla bocca di tutti i componenti dei salotti televisivi e nelle coscienze delle classi dirigenti che di governo in governo si sono avvicendate, ignorando la questione.
Il punto di vista è la forza del documentario: gli autori, accompagnati dall’educatore ambientale Raffaele Del Giudice, scomodo “giullare” di un racconto che più volte sfiora i toni macabri, hanno trascorso molto tempo insieme a tutte le famiglie di coltivatori e allevatori intervistati, provenienti da Acerra, Giugliano, Villaricca e Qualiano, che con saggezza e collaborazione hanno raccontato la loro terra violata, infetta, i loro animali morenti e la lenta, deteriorante sopraffazione quotidiana. Biutiful Cauntri è un pugno allo stomaco, scevro da qualsiasi leziosità, anche nella terribile ripresa del gregge malato mandato a morire e rifiutato, per il suo stato di salute, persino dal macello. Ma non sono solo i toni sensazionalistici, spesso utilizzati anche dai programmi televisivi d’informazione, a provocare l’impatto: efficace è anche l’audio graffiante, sporco, quasi volto a disturbare l’ascolto ma perfettamente in (dis)armonia con le immagini, realizzate in parte su supporto Beta sp e in parte in Dv cam.
Curiosità
Il documentario è comparso prima dell’uscita in sala durante una puntata di Annozero di Raidue e ha conquistato, oltre che una menzione speciale al 25° Torino Film Festival, l’attenzione di diverse scuole e di molti esercenti cinematografici italiani. Purtroppo è stato distribuito in sole venti copie. Alla conferenza stampa romana di presentazione nazionale, il TG3 ha declinato l’invito a partecipare “perché in periodo di campagna elettorale”. Risolvere annose questioni come l’inutilità della girandola di commissari straordinari strapagati, la connivenza delle industrie di tutta Italia che a Lago Patria, Giugliano ecc. che da decenni scaricano i loro rifiuti tossici a costo zero, significa lottare contro le infiltrazioni della criminalità organizzata a livello nazionale. L’Italia del 2007 non è ancora pronta, il disastro ambientale, una piccola (ma neanche tanto) Chernobyl tutta italiana, continua.
A cura di Daniela Scotto
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