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cultura dell'immagine e della parola

Ultra
Flesh

Gli appassionati della contaminazione tra i generi apprezzeranno sicuramente Ultra Flesh (id., Svetlana, 1980), film arrivato in Italia con il titolo Erotic Woman, di un’anonima regista che si firmava con lo pseudonimo di Svetlana. Un’opera capace di coniugare fantapolitica, fantascienza, musical e commedia slapstick. Notevole, se si considera che è un film porno!

In un futuro non molto lontano l’umanità sta rischiando l’estinzione a causa di un misterioso fenomeno che determina una generalizzata impotenza maschile. Il presidente degli Stati Uniti, un mascellone che ricorda Kennedy, accusa i Comunisti di aver in qualche modo provocato tutto ciò. La situazione è chiaramente ripresa da Il dottor Stranamore (Dr. Strangelove or How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb, Stanley Kubrick, 1963). In particolare i sospetti ricadono su di un dittatore dell’America Latina, Sugarman, evidentemente ispirato a Fidel Castro, la cui colpevolezza è sostenuta da una grande scienziata, la dottoressa Wissenall, interpretata dalla bellissima pornostar Lisa Deleuw. Per intenderci, siamo molto lontani da una Rita Levi Montalcini o una Margherita Hack.
La situazione politica potrebbe degenerare in una nuova crisi, come quella dei missili, ma il dittatore invita il presidente Usa a una visita ufficiale, dove dimostrerà con i fatti il grande vigore sessuale della popolazione locale. L’esibizione sembra convincente per il presidente credulone, ma la scienziata rimane perplessa. In effetti scoprirà che Sugarman è in realtà un alieno proveniente da un mondo coperto di ghiacci, il pianeta Freon. Insieme al suo servo nano (le cui performance serviranno a confutare la famosa legge della elle) sta pianificando di invadere la Terra. Nulla potrebbe fermarlo, visto che gli americani si sono fatti ingannare in quel modo. Ma il nostro pianeta sta a cuore al Consiglio Intergalattico, composto da alieni di tutte le razze, che decide di inviare una supereroina, Ultra Flesh, a difendere l’umanità. Interpretata da una della più grandi pornoattrici di tutti i tempi, la bellissima Seka dai capelli biondo platino, Ultra Flesh possiede un potere molto particolare. Se il motto di Guerre Stellari era «Che la forza sia con te!» il suo è «Your power is in your pussy!». Insomma è in grado di emettere, dalle parti intime, un raggio laser capace di restituire poderose erezioni agli umani.
Ultra Flesh arriva sulla Terra e si imbatte in una scena dal vago sapore chapliniano: il presidente Usa e due dirigenti del Pcus si insultano mentre sono intenti in una gara di autoscontro. I tre saranno i primi ad avere restituita la virilità dalla supereroina intergalattica che si concederà loro immediatamente: un’orgia a quattro che pone termine a quarant’anni di Guerra Fredda. Altro che Perestrojka!
Ora Ultra Flesh deve curare tutti i maschi terrestri che fanno la fila in attesa di essere coinvolti in una gang bang di dimensioni platenatarie. Il compito è davvero arduo e il Consiglio Intergalattico decide di inviare rinforzi. Nonostante gli ostacoli del malvagio Sugarman, l’umanità verrà salvata [img4]e vedremo uomini di tutto il mondo impegnati in orgasmi multipli, con in sottofondo musiche di Vangelis.

Brillante film dal gusto camp, Ultra Flesh dimostra la grande creatività raggiunta nella Golden Age del cinema porno, quando si producevano film più vicini al cinema normale, per trama, recitazione, musiche, ben lontani dai prodotti video, sciatti e omologati, che presero piede dalla metà degli anni Ottanta. Molti nomi celebri di quel periodo hanno lavorato a Ultra Flesh. Basti pensare a Jamie Gillis, che interpreta Sugarman, un attore davvero brillante, e al direttore della fotografia Robert McCallum, pseudonimo di quel Gary Graver che era stato l’operatore degli ultimi film di Orson Welles.

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