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cultura dell'immagine e della parola

Supermarket
Rock and Roll

Il supermercato, luogo di desolazione e solitudine, grandi <i>Emily Haines & The Soft Skeleton – Doctor Blind</i>” />magazzini aperti tutta la notte, dove a ogni ora del giorno è possibile trovare ogni cosa, dalle aspirine alle patatine, dai preservativi alle scatole giganti di gelato. <strong>Luoghi dai grandi spazi multicolori che nascondono angoli invalicabili</strong>, magazzini e retrobottega inavvicinabili.</p>
<p><strong>Cosa accade dentro queste pance piene della società?</strong> Incontri di uomini e donne soli, forse, nei grandi corridoi con gli scaffali colorati di oggetti, le luci al neon che rendono pallidi e verdi i volti delle persone. Rapine e omicidi, spesso, perché i supermercati fanno paura e racchiudono anche il peggio, lo scarto della vita sociale, il pericolo dietro gli angoli bui.<br />
Può trasformarsi in un luogo di orrore, ultimo baluardo di una società civile trasformata in zombi, come l’omonimo film di George A. Romero (<em>Dawn of the dead</em>, 1978): se si abbandona il supermercato significa che l’umanità è caduta in mare, ha lasciato la rotta, forse è sul punto di estinguersi come capita in <em><A href=28 giorni dopo (28 Days Later, Danny Boyle, 2002).

Il supermercato è comunque un segno visivo della quotidianità monotona, con la sua musica sempre uguale in sottofondo, i lavoratori stanchi e demotivati, le luci sparate che cancellano le ombre, le scaffalature infilate una dietro l’altra in un disegno preciso che annulla qualsiasi capacità di orientamento, lasciando che le persone vi si perdano dentro.
Ma è anche l’ambiente conosciuto e superficialmente familiare sul quale si riversano le inquietudini della società <i>Clash – Lost In The Supermarket </i>” />moderna</strong>, con la paura dell’annullamento identitario nella massa  e dello sprofondamento “commerciale” (ogni cosa è vendibile nel supermercato, a partire dalle persone) che investe sia gli oggetti che gli acquirenti. </p>
<p>Due videoclip hanno recentemente rispolverato questo luogo misterioso e così significativo: i <strong>Travis</strong> con <em>Closer</em> e <strong>Emily Haines & The Soft Skeleton</strong> con <em>Doctor Blind</em>. Più vecchi sono i <strong>Clash</strong> con <em>Lost in the supermarket</em>, i <strong>Radiohead</strong> con <em>Fake plastic trees</em>, <strong>Jovanotti</strong> con <em>Penso Positivo</em> e i <strong>New Radicals</strong> con </em>You Get What You Give</em>.</p>
<p>Se volete proporre altri video interamente ambientati nei supermercati scrivete a <A href=francescabertazzoni@hideout.it

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