Canzone: Closer
Regia: Michael Baldwin
Artista: Travis
Album: The boy with no name
Anno: 2007

Una notte come le altre, una sera come le altre, tra piramidi di barattoli impilati ad arte e buffi tentativi di ammazzare la noia, usando la prezzatrice come una pistola infallibile. Il mondo sempre ironico e scanzonato dei Travis si trasferisce al supermercato, dove i membri del gruppo diventano bambini e adolescenti un pò ribelli, che maltrattano la merce dei clienti e ammiccano maliziosi, ma che in fondo hanno un cuore d’oro.
Lì davanti Fran Healy distribuisce volantini travestito da castoro (un castoro al posto del più coccoloso orsacchiotto), dietro di lui una mini giostra gira portando un bambino: un intento dolce e giocoso senza dubbio, quasi infantile, un videoclip che è un piccolo ottovolante per adutli ridiventati bimbi, dalle tinte pastello e dai volti divertenti.

Così la performance dei playback si trasforma in una scena al limite del possibile: quando Healy usa il microfono del supermarket per cantare, niente di meno rock, ma molto pop, ogni cosa cambia: la voce smuove tutti e chi era arrabbiato tira fuori una chitarra e inizia a suonare, le mani si uniscono, qualcuno inizia a ballare e il supermarket tutto rose e fiori si trasforma in una location da musical, con i carrelli della spesa a fare da coreografia.

Una scena che fin dall’inizio il ralenti rende leggere e favolistica, fino a quando la realtà, nell’improbabile persona di un capetto brizzolato-Ben Stiller, non fa il suo ingresso dal retrobottega, allarmato da “qualcosa” di strano che sente avvenire sul davanti. Ma niente, la musica dei Travis si trasforma in una filodiffusione moncorde, la magia del ralenti lascia il posto al realismo del tempo che scorre. Quindi solo un sogno? Nulla è realmente accaduto in quel supermercato? Forse è stata solo un’immaginazione, ma i quattro del gruppo da lì escono, sembra, più uniti, closer.

A cura di Francesca Bertazzoni
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