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This is Zodiac speaking…

This is Zodiac speaking...

Zodiac non è un film su un serial killer: nel film tre attori diversi lo interpretano, o cercano di evocarlo. Zodiac è un film sulle verità, sulla loro potenza infinita, sui suoi volti differenti e ugualmente concreti; la ricerca di un’unica verità, che può trasformarsi in ossessione, l’unica strada per far luce nel buio, tuttavia non senza rischi e conseguenze.
Conoscere come sono andate le cose diventa infatti l’unica ragione di vita per Robert Graysmith, arrivato al San Francisco Chronicle con l’idea di disegnare vignette e finito col dedicare quasi vent’anni della sua vita alla ricerca del più misterioso serial killer capace di sconvolgere – davvero – l’America. Un caso che, ufficialmente, ancora oggi non ha un colpevole e nel quale è difficile capire esattamente quali e quante siano state le vittime da attribuire realmente all’assassino in azione tra gli anni ’60 e ’70.

Zodiac è il nome in codice con cui il killer firma i messaggi cifrati che invia ai giornali e con i quali attira su di sé l’attenzione pubblica. Scoprire la sua identità risulta presto impossibile, tra mille complicazionidovute a errori nelle indagini, perizie incomplete e difficili da realizzare coi mezzi dell’epoca, giornalisti che si mettono in mezzo, giurisdizioni da far collaborare.
Zodiac diventa così un film sul faticoso inseguimento della verità, da parte di investigatori e giornalisti che non riescono a svolgere il loro lavoro seguendo i percorsi convenzionali: Graysmith dovrà mollare ogni cosa per comporre il puzzle sul killer, il giornalista Avery verrà travolto dalle sue stesse ricerche, l’ispettore Toschi sfiorerà l’illegalità, mentre il suo compagno Armstrong finirà per abbandonare il caso.

Zodiac parla anche di cinema: in maniera evidente (il primo episodio dell’Ispettore Callahan, quel Dirty Harry (id., Don Siegel, 1971) ispirato proprio alla vicenda di Zodiac) o velata (dalle pellicole dei film a un Mark Ruffalo che visivamente ricorda il tenente Colombo): forse, l’unica cosa concreta sono proprio le storie nate dalla vicenda di Zodiac, non la vicenda reale.

Zodiac aveva scritto in una lettera che avrebbe voluto vedere un film che parlasse di lui. Fincher non lo ha accontentato: non ha fatto un film su un serial killer, aveva promesso che dopo Seven (Se7en, 1995) non sarebbe tornato sulla stessa strada. Ha fatto un film sulla verità e sulla sua mancanza.

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