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L’assicuratore, la casalinga, lo slavo e la donna di lui

L’assicuratore, la casalinga, lo slavo e la donna di lui

Cosa succede quando una coppia piccolo borghese italiana si scontra con dei vicini di casa stranieri che sfuggono a qualunque tipo di classificazione? Se lo chiede Federico Zampaglione in Nero Bifamiliare, commedia dalle tinte noir con protagonisti Claudia Gerini e Luca Lionello.
Vittorio e Marina sono innamorati, vivono del lavoro da assicuratore di lui e vorrebbero una bella casa e un bambino. Decidono di acquistare una villa all’interno dell’esclusivo complesso residenziale Villa Serena. Questo evento sarà l’inizio dei loro guai, a causa dei rumorosi vicini stranieri che, dicono le voci, sono dediti a traffici illeciti e prostituzione.

La volontà degli autori è quella di raccontare la facilità con la quale lo scontro di culture, se accompagnato da paura e ignoranza, si possa trasformare in conflitto. Purtroppo però il tema è affrontato in maniera banale, con l’ausilio di molti stereotipi e con tanto di morale favolistica: gli stranieri fanno paura, ma se al posto che osteggiarli, si provasse a conoscerli, potremmo arricchirci reciprocamente. Niente da eccepire nel concetto, sia ben inteso, ma si poteva anche fare uno sforzo per andare oltre i cliché. Inoltre, per arrivare al nocciolo della questione, Zampaglione mette in scena visioni oniriche e virtuosismi registici davvero esagerati e poco funzionali al racconto. La visione risulta quindi molto pesante, il ritmo non funziona e i personaggi di contorno risultano macchiettistici: il portiere impiccione con esagerata secrezione di forfora, la madre repressa che riversa le proprie frustrazioni sulla figlia, l’amico venditore di mobili volgare e romanesco che fa pesare il suo successo. Tutti personaggi che sembrano usciti da un fumetto grottesco, probabilmente scritti per rispecchiare la banalità del nostro modo di vivere consumistico e materialista, ma che alla fine risultano solo delle maschere sgradevoli.

Sebbene si tratti della prima regia di Federico Zampaglione, i Tiromancino non sono nuovi alle collaborazioni cinematografiche. La canzone Due destini faceva parte della colonna sonora di Le fate ignoranti (Ferzan Ozpetek, 2001) e i videoclip della band, spesso dei veri e propri cortometraggi, sono sempre stati molto apprezzati. Le prospettive facevano dunque ben sperare nella nuova avventura del cantante romano, ma purtroppo il saggio della scuola di regia non è stato superato: il ragazzo ha le capacità, ma si deve applicare di più.

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