Intervista a il Postodellefragole
Incuriositi dal bellissimo videoclip di Nessuno, abbiamo incontrato il collettivo di registi che l’ha realizzato: il Postodellefragole.
Chi è il Postodellefragole: da che esperienze venite?
Veniamo da esperienze diverse, studi grafici, studi scientifici e altre attività piuttosto sparpagliate che trovano il loro contatto principalmente nella musica. Ci piace suonare e di tanto in tanto ci riuniamo per strimpellare qualcosina assieme. Ultimamente abbiamo pure registrato dei pezzi che presto metteremo sul sito a disposizione di chi volesse perdere un po’ di tempo ad ascoltarseli.
Dalla musica dunque parte tutto e tutto alla fine ritorna. I nostri gusti musicali sono diversi e spesso opposti (dal pop orecchiabile all’elettronica più impopolare), tuttavia ben si integrano in una comune melomania e rendono il gioco divertente.
Cos’è il Postodellefragole e perché Bergman?
Diciamo pure che il postodellefragole non lo sappiamo neanche noi cos’è. Per adesso resta un luogo di incontro di cinque persone, le quali tentano di dare alla luce progetti, cambiando volta per volta obiettivi e metodi di realizzazione. Per essere intriganti dovremmo dire che ci piace spaziare. Per essere onesti dovremmo invece ammettere che non sappiamo ancora bene cosa stiamo facendo. Tuttavia quello che facciamo ci piace e ci diverte. A ogni lavoro impariamo cose nuove, sbagliamo, ci correggiamo, e ogni volta ci riduciamo a sperare che vada tutto bene. E’ andata così anche per il nome. Abbiamo scelto postodellefragole dopo una lunga consultazione caratterizzata in larga parte da vaneggiamenti più o meno ben distribuiti tra tutti. Volevamo un nome che non prevedesse l’uso di parole straniere. Volevamo un nome orecchiabile e dolce. In quel periodo stavamo guardando a ripetizione i film di Bergman. Li avevamo visti tutti tranne Il posto delle fragole.
Come lavorate in 5?
Usualmente ci dividiamo i compiti. Marco si occupa della regia, Alessio del suono, Giorgia recita e coordina gli attori, Simone scrive i soggetti e le sceneggiature, Francesco organizza la struttura intera. Facciamo in modo che i ruoli si intreccino e che ognuno sia parte integrante dell’altro. Fondamentale per noi è la fase di montaggio… a proposito, siamo in cerca di un montatore. Per adesso del montaggio se ne occupa principalmente Marco in collaborazione con Francesco, e sono loro stessi a dire che non sarebbe male arruolare una persona che se ne occupi esclusivamente.
Come avete iniziato e perché il videoclip
Abbiamo iniziato per caso, qualche anno fa. Tutto è cominciato con un cortometraggio musicale (Mi piace pensare) girato per scherzo in Portogallo. Del lavoro in questione abbiamo realizzato sceneggiatura, regia, musica e abbiamo recitato noi stessi. La cosa ci è piaciuta. Di lì in avanti ci siamo messi in testa di creare una realtà nella quale si lavorasse in gruppo e si provvedesse a ricoprire interamente ogni ruolo necessario.
Il videoclip poi è arrivato per una serie di coincidenze. Conoscevamo una band sconosciuta (in verità non era del tutto sconosciuta, noi la conoscevamo), e questa band ci sembrava interessante. Questa band parzialmente sconosciuta voleva girare un videoclip per farsi conoscere un po’ in giro. In soldoni, questa band ci chiese di girare il loro clip. Per la cronaca, questa band si chiamava e si chiama tuttora Lush Rimbaud, e oggi è un po’ più conosciuta. Il videoclip (Remember Sammy Jenkis) ebbe un discreto plauso: fu selezionato a Faenza e una buona produzione newyorkese (Insidefly) lo ha inserito in una raccolta di lavori video distribuita in America. Poi è arrivato Robespierre degli Offlaga e siamo partiti.
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A cura di Francesca Bertazzoni
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