hideout

cultura dell'immagine e della parola

A caccia di risate?

A caccia di risate?

Il Natale di quest’anno sarà diverso dal solito, un po’ più triste. La colpa non è della congiuntura economica ne’ del terrorismo internazionale, ma della Disney che ci lascia orfani dei sui film natalizi. A colmare il vuoto ci prova la Sony con Boog e Elliot, secondo CG-movie dopo Monster House, che promette divertimento festivo per tutta la famiglia. Non sempre le promesse vengono mantenute e il film è una discreta delusione.

Il meccanismo narrativo alla base della sceneggiatura ricalca il modello del buddy-movie, una strana coppia formata da due carattere contrapposti che creano scintille ma che sono sostanzialmente amici, ricalcando il modello iper-logorato dalla coppia Shrek / Ciuchino.

Gli elementi migliori del film sono i personaggi di contorno. Lo stacanovismo dei castori nella costruzione della loro diga, lo stormo di oche alle prese con una migrazione stremante, i morbidi coniglietti usati come carta assorbente, gli scoiattoli strenui difensori delle loro proprietà e l’istrice in cerca di amici sono buone caratterizzazioni di personaggi marginali che riescono a strappare qualche sorriso ma che non sollevano il film dal moralismo per cui l’unico, vero cattivo è il cacciatore Shaw e i suoi degni compari.
Retorico ed ecologista in modo molto superficiale, il primo lungometraggio firmato Sony veicola il messaggio più risaputo che si possa immaginare, non sono sufficienti una tecnica eccellente e un paio di battute esilaranti per sollevare il film dalla sua aura mediocritas.

Il cinema di animazione dovrebbe ormai aver raggiunto una maturità, non solo tecnica, che consente di non auto-escludere dal pubblico potenziale tutti coloro che non rientrino nella categoria genitoriale.

Boog e Elliot è però una di quelle pillole agrodolci che mamme e papà si dovranno sorbire nei giorni delle feste in cui la sacralità natalizia impone di portare i marmocchi in pellegrinaggio tanto alla messa di mezza notte quanto alla sala cinematografica.

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»