The Girls Next Door
Lui è il Playboy più impenitente del Mondo; ormai ottantenne non rinuncia al Viagra per concedersi roventi (?) menage con biondone tutte curve e silicone.
Loro sono le sue tre giovani attuali fidanzate. A forza di “intrighi di palazzo” e lotte intestine, queste fanciulle hanno conquistato il cuore, e non solo, del paparino più briccone che ci sia: Hugh Hefner. Le porte incantate della mitica Maison di Los Angeles si aprono, a noi telespettatori profani, in un reality, The Girls Next Door, che in otto puntate in onda da giugno su E! Entertainment (attualmente in replica) ci racconta la vita e il lavoro del quartetto più plasticato d’America.
I protagonisti:
Hugh Hefner: ormai arzillo vecchietto che si aggira in vestaglia di seta nella sua famosa villa “degli scandali”.
Holly: (25 anni) fidanzata numero 1, la regina del trio, l’unica che ha diritto di dormire “privatamente” con Hef l’unica che ha sconfitto ben sette rivali per diventare la favorita, l’unica che, con occhio totalmente inespressivo, intervistata dichiara: «Non temo la concorrenza, ho studiato a lungo per diventare la donna perfetta per Hugh Hefner, forse sono solo un po’ troppo intelligente per i suoi gusti.»
Nella Mansion si “traveste” con collane di perle girocollo e casti maglioncini color pastello che nascondono il suo seno esuberante. Una vera e propria padrona di casa… Lei sì che capisce e ama Hef…
Bridget: (31 anni) Fidanzata numero 2, biondona dalle curve straripanti, studia giornalismo e gioca alla parte dell’intellettuale. Perché mai una laureata in odor di master voglia fare la playmate resta un mistero… Ma non sta a noi giudicare.
Kendra: (20 anni) Fidanzata numero 3, la più giovane e sciocchina del trio, biondina tutto pepe e poco cervello. Ridacchia sempre per un nonnulla, risultando simpaticissima. La prima volta che ha conosciuto Hef si è presentata, tutta nuda, impiastricciata solo di body painting…Un coraggio da premiare!
Chiariamoci: essere fidanzata di Hugh Hefner non significa automaticamente essere una playmate. Le tre sono comparse solo recentemente su una copertina di Playboy, dopo anni di sbavante attesa.
Le regole dell’Harem sono chiare: C’è chi ha più diritti, chi meno.
La favorita possiede sempre e comunque il posto di onore a fianco di Hef, sia che si tratti di una cena che di una limousine. La seconda e la terza a scalare.
Il sesso per Hef? O da solo con Holly o con tutto il trio al completo.
Soluzione infarcita ad arte per evitare inutili azzuffate a suon di unghie rosse spezzate e ciglia finte cadenti. La numero uno sa essere cattiva, molto cattiva!
Di sesso, comunque, si parla tanto ma si vede ben poco, molte allusioni, niente sostanza: solo casti bacetti sulla bocca o porte di bagni con idromassaggio incorporato, che si chiudono con la ridacchiante Kendra che ci strizza l’occhiolino.
Questa convivenza poligama non si limita alla vita nella Maison.
Viaggi in aerei privati da urlo, conferenze stampa, visite a caccia del passato di Hef nella mitica Chicago, interviste imbarazzanti, gite in jeans e scarpe da ginnastica in giro per New York. Tutto, naturalmente, dalle felpe alle magliette, rigorosamente marchiato Playboy.
Le tre signorine sembrano davvero ragazze della porta accanto, tre amiche/sorelle che si amano tanto (mi permetto di dubitarne) e che farebbero divertire qualsiasi ragazza a caccia di compagnie cool.
Mi correggo, Holly non è affatto simpatica, troppo fredda e calcolatrice con quella sua finta dolcezza, troppo ingabbiata nel ruolo di mogliettina accondiscendente, troppo platino alla Gene Harlow. Bisognerebbe spiegarle che siamo nel 2006 e che giocare troppo ai mitici anni quaranta a lungo andare diventa out.
No, Holly non è affatto cool!
Bridget e Kendra? Già meglio, si gestiscono il vecchiaccio con fortunato distacco e per il resto vivono di rendita… Il “fardello” se lo sobbarca la cara Holly, ma in fin dei conti si sa : “da un grande potere derivano grandi responsabilità”.
Si, forse loro sono cool… Specialmente quella furbettina di Kendra non me la racconta giusta, una playgirl di tutto rispetto, una che dichiara civettuolamente: «Ho colto un’opportunità, perché no? Eh eh».
Diciamocelo, The Girls Next Door, è una grande trovata. Piace anche alle ragazze. Ne è nato addirittura un videogioco. Hefner è un furbone che, sbattendo in faccia al mondo intero il suo promiscuo stile di vita, si arricchisce a dismisura riposizionando la propria immagine con un programma dai toni goliardici ma non volgari. Un bravo “papà”, insomma, che organizza divertenti feste di compleanno per le sue “bimbe”, un attempato signore da cui imparare lezioni di vita, un compagno premuroso e consolatorio sempre pronto a soccorrere le sue tre principesse.
A volte sorge addirittura il dubbio che di sesso non ne facciano proprio. O così preferisco sperare…
Magari, dico io, fosse tutto vero! Magari ne esistessero di uomini così!
Mille di questi Hef, griderei ai quattro venti!
Ma la televisione, si sa, spesso è infingarda, un’infida compagna che si pasce dei nostri sogni, un’Armida ammaliatrice che ci nutre con falsi miti, un “tramite” da amare follemente ma di cui diffidare con altrettanta fermezza.
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Non mi interessa giudicare Hugh Hefner, né tanto meno le sue fidanzate, contenti loro, contenti tutti. Non mi interessa nemmeno giudicare la televisione, finché ne sono vittima mi rendo sua complice. Ciò che mi interessa è il suo raffinato potere di persuasione, questa capacità unica di porci dubbi insensati, di invaderci e possederci.
Quando un vecchio che sta con ragazze fin troppo giovani arriva a farsi amare, quando intere nazioni guardano il suo programma, quando ciò che prima disapprovavamo diventa improvvisamente simpatico e comprensibile, quando tutto questo diviene glamour, allora la commedia è riuscita, la televisione ha raggiunto il suo scopo e noi, da semplici spettatori, non possiamo che alzarci e applaudire.
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