Basement Jaxx
Hush boy
Cantante: Basement Jaxx
Disco: Hush Boy
Anno: 2006
Regista: Phil Griffin
Musical e complicità sessuale alla base di Hush boy.
I seni neri fuoriuscenti dallo schiacciato vestito rosso della diva prima attrice abbozzano simboli scosciati del videoclip in questione. Sarà che poi si tratta di sola ironia, ma fatta bene, altrochè. Inservienti musical dipendenti che fanno danni in un ristorante di prima categoria, moltiplicati sulla coppia faceta che beve champagne con sensualità erotico-spinta e consacra risultati di irrisione e beffa: ehi, il primo appuntamento non si scorda mai. Simboli spalmati nei 4 minuti e 42 secondi di video: soldi e ilarità, luccichii e tappeti.
Anche la Jacuzzi non si fa mancare: la neo sirena steatopigica evoca poi un corpo cicciuto e imbottito di bolle di sapone che ricordano le pubblicità Müller, lo yogurt senso-tematico, e sono a metà tra la demistificazione alla John Waters e un universo di apprezzabili perversioni weird.
L’icona della sirena. Ripresa in opposizione nella sua serietà a Domani, degli Otto Ohm, qui invece manca della sua manifestazione in forma completa, ma è solo accesso a una immagine icastica, e priva di divinazione – è una sirena umana che idolatra il nostro mondo, ma ne è partecipe nella sua umana sessualità.
Tutta questa ironia, nella combinazione di simboli romantici lasciati violentare dalla scenografia, rossa Cupido, dimostrano la combinazione degli umani clichè universali, dimenticando forse un più attuabile accostamento a luoghi comuni più individuali, e quindi più definibili.
In definitiva, questo videoclip è una barzelletta con un francese, un italiano e un tedesco e già dall’inizio sai che l’italiano sarà sempre il più furbesco. Sovvertiremo questi schemi prima o poi?
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