Venezia: giorno 9
Joachim Lafosse
La luna piena si fa sentire. La sua influenza non è sul tempo ma sulla Mostra del Cinema. Il nono giorno di proiezioni è stato infatti palcoscenico di una coincidenza fino a oggi quasi mai accaduta: due film consecutivi entusiasmanti. Prima quello di Joachim Lafosse, Nue Proprietè, poi quello di Manuel de Oliveira, Belle toujours, hanno decisamente sollevato il livello di questi ultimi giorni di Festival e l’umore di chi guarda e vi scrive. Quello di Lafosse è il ritratto aspro e pluriangolare di una famiglia che vive nella campagna francese. Un cinema di finzione che vuole raccontare la realtà della dimensione intima della famiglia, con le sue incomprensioni e i suoi limiti. Se poi si aggiunge l’ottima interpretazione di Isabelle Huppert e di Jeremie Renier, le quotazioni del film salgono alle stelle. Belle toujours rende omaggio alla Bella di giorno di Luis Bunuel, realizzando un vero e proprio sequel a distanza di trentanove anni. Curioso e misterioso, quello di de Oliveira è un film che strizza l’occhio alle ossessioni bunueliane, rendendosi in più di un’occasione simpatico e malinconico.
Inutile curiosità. Oggi è stato anche il giorno della conferenza stampa della coppia Straub – Hulliet, registi dello “strano” e impalpabile Quei loro incontri, ma la coppia non si è presentata, giustificandosi con una lettera piuttosto divertente: “Finchè ci sarà il capitalismo imperialistico americano, non ci saranno mai abbastanza terroristi nel mondo”. Sconcertante o pubblicitario?
Nota lieta. Il mio paese di Daniele Vicari, documentario che disegna il profilo lavorativo dell’Italia, è un buon prodotto che verrà distribuito e che sicuramente verrà accolto con interesse da molti.
Chiusa parentesi. Questa sera aspettiamo Otomo Katsuhiro con il suo Bugmaster e domani vediamo cosa avrà da dirci e farci vedere Crialese in Nuovomondo.
In concorso
Nue Proprietè
Di Joachim Lafosse
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A cura di Matteo Mazza
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