Tradimento e riscatto
Si prova sempre soddisfazione a gustarsi una buona storia di tradimento e inganno made in Usa. Immancabile, come spesso accade, l’analisi quasi minuziosa di una giornata presidenziale, del lavoro che sottende la dirigenza della nazione più potente del mondo e specialmente dei flirt politically incorrect tra first lady e bodyguard.
Abbandonate le vesti di Jack Bauer (24), Kiefer Suterland si reincarna nuovamente agente dei servizi segreti, al suo fianco la giovane e bella recluta Eva Longoria. La loro missione: scovare il traditore che attenta alla vita del presidente.
Viene accusato Pete Garrison, interpretato da un Michael Douglas che tenta prima di sciogliere l’enigma che lo perseguita (The game – id., David Fincher, 1997), poi corre, corre, corre (Il fuggitivo – The fugitive, Andrew Davis, 1993) e infine, complice una first lady d’eccezione (Kim Basinger) risolve l’intrigo.
Peccato che di vero e proprio intrigo non si tratti: le motivazioni sul presunto attentato sono decisamente scontate, il mandante dell’omicidio resta nell’ombra, si scorgono solo i suoi “bravi” e nulla più. Difficile non inquadrare fin dall’inizio il vero traditore, altrettanto difficile non capire come si risolverà l’enigma.
Attori indubbiamente preparati e buon ritmo reggono un film traballante, che si perde spesso in un bicchier d’acqua: manca l’intreccio vero e proprio delle vicende, il racconto non riesce a tenere sul filo del rasoio, anzi, pone numerosi interrogativi irrisolti. Immaginiamo già che Douglas sia innocente e che alla fine la farà franca.
Dopo esserci gustati per anni serial come 24 e Alias, muniti di ritmo perfetto, trama invidiabile nel dipanarsi della storia e musiche azzeccatissime, The sentinel delude un po’: troppo breve per gestire un intreccio intrigante, troppo debole nella storia.
I personaggi, tuttavia, ne escono ben delineati e interessanti, il film, nel suo complesso, piacevole.
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