Un odioso angelo
Si respira un’aria di naiveté, di trasognata leggerezza guardando le immagini de L’estate del mio primo bacio. Camilla, viziata e trascurata da due genitori assenti ed egoisti, è una ragazzina dagli occhioni blu, in preda alle classiche crisi adolescenziali; si trastulla in piscina rincorrendo i suoi sogni, nutriti da amori impossibili, da buffe e grottesche fantasie in cui posa da femme fatale, da languidi sospiri anelando la linea perfetta, salvo abbandonarsi all’occorrenza alle dolcezze fatte in casa dalla sua governante-mamma, l’unico essere umano che le dimostra un affetto sincero e sa ascoltarla.
Sarà un’estate di formazione per lei che rincorre il primo bacio a tutti i costi, per sentirsi adulta importante, ma soprattutto per vedere la sua acerba identità accettata e riconosciuta dalle superficiali e ingrate amicizie di cui si circonda.
In verità, la narrazione si dimostra abbastanza esile ed è piuttosto sorretta dalla bella colonna sonora dello stesso Virzì, che sa rendere le atmosfere di quegli anni e scandire con il giusto ritmo, sul piano emozionale, i tempi del racconto.
Si sorride e a tratti si ride tra clamorose bugie, stupidi capricci, piccoli ricatti, misteriose telefonate anonime e isterie di “adulti”. Ma ci si irrigidisce un po’ quando si affacciano temi difficili e delicati come la bulimia, la solitudine, il senso d’inadeguatezza e la conflittualità del rapporto tra genitori – rappresentati come esseri immaturi e distratti – e figli. A tal proposito, diverte, irrita e quindi convince, la prova di Laura Morante, che restituisce bene il personaggio di Giovanna Randone, donna benestante svanita e sciocca, preda di continue crisi di nervi e capace di dare pompose feste per celebrare ridicole trovate, ovvero la scrittura di un romanzo autobiografico, dall’incipit già incerto e insulso.
Camilla imparerà gradualmente ad apprezzare l’onestà di chi è socialmente umile ma più ricco interiormente, anche se lo stereotipo che vuole il ricco vacuo e cattivo per forza e il povero modello da imitare, in quanto depositario di valori e sani principi, è ormai logoro e tutt’altro che sempre attendibile.
Dopo aver casualmente urtato l’amore nella sua ostinata e frivola ricerca, l’odiosa tredicenne saluterà la fine della sua vacanza con un occhio più consapevole e meno ingenuo; non più goffo “angelo caduto dal cielo”, ma già sulle tenere tracce dell’essere donna, che significa anche responsabilità, capacità di distinguere e maturare un giudizio critico su fatti e persone.
Curiosità
La sceneggiatura de L’estate del mio primo bacio è tratta dal romanzo di Teresa Ciabatti Adelmo, torna da me, che ha partecipato anche alla scrittura filmica con i fratelli Virzì. Carlo Virzì cantante e chitarrista, esordisce nel 1995 formando la band Snaporaz. Nel 1997 è premiato alla Mostra di Venezia per la colonna sonora di Ovosodo di Paolo Virzì e nel 2003 per quella di Caterina va in città, sempre di Paolo Virzì, ottiene la candidatura ai nastri d’argento. È autore anche di vari jingles per alcune campagne pubblicitarie (olio Sagra, panettone Maina) per la Colorado Film.
Filmografia
• L’estate del mio primo bacio (2005)
A cura di
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