Il terzo capitolo della saga dedicata alle avventure del superagente Ethan Hunt porta con sé moltissime novità, e si prepara a sbancare i botteghini come i due precedenti episodi.
Grazie alla regia di J.J. Abrams, fortunato e geniale ideatore di serie televisive come Lost e Alias, Mission: Impossibile III torna a esaltare gli aspetti migliori del telefilm originale, dando vita a un film con spericolate scene di azione accompagnate da un grande approfondimento psicologico dei personaggi. La scelta di mostrare l’aspetto privato di Ethan Hunt si rivela cruciale nell’economia narrativa, e costringe Cruise a uno straordinario lavoro di sdoppiamento in scena. Il taglio più psicologico dei rapporti tra i personaggi viene evidenziato anche dai dialoghi tra Ethan Hunt e i suoi compagni di squadra: per la prima volta, infatti, con ciascuno di essi viene messo in evidenza un punto di contatto umano. Come ha dichiarato lo stesso Abrams, l’idea non era di fare un film su una spia, ma su “un uomo che si guadagna da vivere facendo la spia”.

Anche il rapporto con il cattivo Davian (Philip Seymour Hoffman) mostra nuovi lati del protagonista Hunt.
La scelta delle location, esotica e intrigante, sostiene ed è funzionale alle vicende narrate: Abrams passa con disinvoltura dagli Stati Uniti all’Italia, per poi volare in Cina, riuscendo sempre a dare un’immagine reale e autentica all’azione, ed evitando ogni effetto patinato.
Nonostante queste importanti novità, gli amanti dell’azione pura non resteranno delusi: Mission: Impossibile III regala scene di adrenalina pura, tra cui una memorabile e suggestiva sequenza tra moderne pale eoliche.
Il cast è di straordinario livello, e annovera star del calibro di Cruise, Hoffman, Fishburne accanto a volti meno noti come Ving Rhames (Luther) e Jonathan Rhys Meyers (Declan), quest’ultimo protagonista di Match point (id., 2005), ultima fatica di Woody Allen.

Curiosità
Nella versione originale, le scene ambientate a Roma sono impreziosite da un divertente cammeo di Cruise e Rhys Meyers, nel quale i due attori recitano in un italiano più che buono.

A cura di Enrico Bocedi
in sala :: No tags