Salpate l’ancora!
Che la grande avventura abbia inizio!
Rufy vuole assolutamente entrare nella ciurma di Shanks, un pirata che da tempo fa scalo fisso nel suo piccolo villaggio; ma il capitano non vuole prenderlo con sé, perché dice che la vita per mare è troppo dura per un moccioso come lui. Quando Shanks parte per la grande navigazione Rufy giura che diventerà pirata con le sue forze, anzi, diventerà il nuovo re dei pirati. Shanks gli dona il suo cappello di paglia e promette che si rincontreranno quando verrà a restituirglielo con la bandiera nera issata. Dieci anni dopo il piccolo Rufy ormai adolescente comincia la sua avventura, per formarsi una ciurma e trovare il tesoro di Gold Roger, il mitico One Piece!
Se c’è un fumetto giapponese che più di tutti si può considerare l’erede di Dragon Ball sicuramente è One Piece. Infatti nel mondo folle e sconfinato di Oda si ritrova a piene mani quello che ha decretato il successo di Dragon Ball, Avventura, con la A maiuscola.
Uno stile accattivante e funzionale
Lo stile di disegno di One Piece è molto grafico, a linea chiara e con un uso piatto del nero. C’è un discreto utilizzo di retini e tratteggi, ma servono per l’atmosfera, o per incentrare l’attenzione, e sono quindi presenti con una sola tonalità; nelle scene più emotive capita si passi addirittura alle ombre nette a pennello. All’inizio della saga il segno è molto pulito e spesso, mentre avanzando coi numeri il tratto si assottiglia e diviene più nervoso, più grezzo, mantenendosi comunque grafico. Questo non è certo un punto a sfavore perché così si percepisce maggiore naturalezza nel gesto, convincendo di più, anche per un netto miglioramento delle anatomie. Gli sfondi sono solitamente realizzati con cura maniacale dagli assistenti di Oda, salvo suoi rari interventi diretti. Il disegno è in definitiva accattivante e svolge benissimo il suo ruolo di supporto alla storia.
Pathos e allegria: l’accoppiata vincente
Riguardo a quest’ultima non c’è nulla da eccepire. La trama è trascinante e ricca di colpi di scena. Durante il suo viaggio Rufy incontra numerosi compagni, ognuno con il suo tormentato passato (com’è tradizione negli shonen), veramente particolari e ben caratterizzati, che offrono un’ampia possibilità di immedesimazione. Molti possiedono poi nel bizzarro mondo di Oda i poteri di particolari frutti chiamati i frutti del diavolo, che li rendono in grado di allungarsi, divenire di fuoco, mutare in animali e molto altro; questo, aggiunto alla straordinaria varietà di creature assurde e trovate strampalate presenti, dà alla fantasia del lettore parecchio con cui sentirsi appagata. In questo mondo i pirati non hanno limiti e i più forti possono effettivamente cambiare le sorti delle epoche. L’atmosfera è comunque molto spensierata , e sebbene vi siano forti momenti di phatos non si smette mai di ridere, anche perché Rufy è veramente un giocherellone (o un idiota completo come afferma la sua ciurma…).
Per approfondire
Tre ottimi siti italiani su One piece che tutt’ora continuano a fornire aggiornamenti sono:
www.rolonoazoro.com, www.onepiecegold.it e www.onepieceworld.net
A cura di Carlo Beccarelli
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