Spot per auto con guerriero
Per almeno ottantasette minuti James Bond, Bruce Lee e Spiderman si inchinano a Frank Martin, il trasportatore mercenario che, come si legge nelle note di regia, “è il migliore nel suo campo”. L’inizio di questo action movie è un’elegante spot per una nota marca d’auto di fabbricazione tedesca, in linea con la terza regola del nostro eroe “rispetta l’auto di un uomo e lui rispetterà te”. Il film punta esclusivamente sulle scene d’azione interpretate da Statham (senza controfigura) sotto la salda guida del coreografo Corey Yuen, co-regista del primo Transporter (id., 2002), che inventa sequenze tecnicamente perfette quanto inverosimili, provocando un divertito applauso in sala quando trasforma una pompa d’acqua in arma letale. Lo spot continua negli spettacolari inseguimenti con tanto di false soggettive della macchina e improbabili voli inclinati dai quali l’auto esce sempre senza graffi. Nonostante la sceneggiatura curata da Besson e dal “fidato” Kamen (Leon, 1994, Il quinto elemento, 1997), la trama è ancora più flebile che nel primo episodio limitandosi a ricalcare (male) quella di Man on fire (id., Tony Scott, 2002), con l’aggiunta di una Miami da cartolina e un carico insostenibile di psicologia spiccia.
Lola, l’unica curiosità
Martin, “il guerriero riluttante” ed elegante che assomiglia a Bruce Willis, lo avevamo già conosciuto tre anni fa e nel compito di collegare i due episodi è coadiuvato dall’ispettore-cuoco Tarconi (Francoise Berleand), che, da buon francese, insegna a cucinare crème brulée ai poliziotti americani. Gianni, il cattivo, è interpretato da Alessandro Gassman, più modello che gangster, scelto dopo otto estenuanti provini, il cui potenziale viene screditato dal doppiaggio in dialetto napoletano e da qualche posa di troppo. Il personaggio più curioso è senza dubbio quello di Lola (Kate Nauta): movenze alla Lara Croft, look aggressivo da modella di Moschino con calze nere autoreggenti, tatuaggi, scarpe alte fasciate rosso fuoco, due occhi azzurri e felini truccati di nero ed una plateale carica di sensualità ne fanno il più che degno successore della precedente musa bessoniana Milla Jovovich.
Curiosità
I membri della troupe durante le riprese (estate 2004) sono stati vittime di uragani e tempeste e costretti a rifugiarsi in un bunker sotterraneo vicino all’aeroporto di Miami.
Corey Yuen è stato il coreografo delle scene di arti marziali di decine di film tra Hong Kong e Hollywood tra cui Hero (Ying xiong, Zhang Yimou, 2002) e X-Men (id., Bryan Singer, 2000).
Tra le canzoni della colonna sonora, due sono state composte da Kate Nauta (Lola nel film), protagonista di campagne per Versace e L’Oreal e cantante di successo con all’attivo anche una collaborazione con Lenny Kravitz.
A cura di Raffaele Elia
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