Calcio e Tv: la parola al satellite
Nota dell’autore. Nessuno mi ha pagato per scrivere questo pezzo. E Ilaria D’Amico non è la mia ragazza.
Se si accantonano i telegiornali sportivi, sono pochi i programmi che affrontano il calcio nel giusto modo. Le baruffe e le donne nude (o deficienti) non sono il giusto modo.
Fortunatamente, da qualche anno a questa parte, chi soffoca all’interno della televisione può scegliere di cercare altrove. Non è gratis. Ma almeno può scegliere. Bene e tanto.
Un’ancora di salvezza. Anzi un vero e proprio cielo da esplorare.
Da quando Sky è entrata in funzione, infatti, il televisore di molte case sta meglio. È uscito dalla depressione, ha trovato un nuovo lavoro e ha fatto nuovi incontri. Dopo la love story con il videoregistratore, i tradimenti con il lettore dvd e le scappatelle con le diverse consolle, da qualche anno la televisione di un po’ di italiani ha iniziato a frequentare un certo signor decoder. Uno scatolino simile a quelli dei primi anni Novanta, in grado di aprire le porte del cielo. È piccolo ma ha fascino.
Sky è un mondo a parte. Un mondo nuovo e un modo di fare televisione diverso. Qualità e quantità sono le componenti fondamentali e percepibili nei programmi. Sky è innovativa e dinamica. Sembra la televisione giusta.
Sembra.
Aspettiamo qualche anno per definirla del tutto. Al momento è – appunto – un’ancora di salvezza.
In questo immenso panorama, lo sport occupa una buona fetta dell’offerta. Il calcio è il protagonista, ma pure gli altri sport hanno il loro spazio. Una cosa è certa. Il calcio qui rimane quello che è: uno sport spettacolare. E le trasmissioni collegate al calcio non sono umilianti per lo spettatore. Soprattutto alla domenica, quando la passione per molti diventa rito.
Sky Calcio Show è il contenitore domenicale di Sky Sport 1. Una maratona di immagini, commenti, partite, approfondimenti, interviste. Una lunga domenica di passione.
L’aspetto peculiare è il modo in cui viene confezionato il programma. Lo spettatore assapora il gusto della telecronaca, la curiosità dell’aneddoto, il commento tecnico dell’ex calciatore che affianca il cronista. La sensazione è di assistere a qualcosa di preciso e puntuale. Un prodotto di qualità costruito per chi ha passione.
La formula vincente di Sky Calcio Show prevede tanti ingredienti. Come nel calcio, pure qui è importante la formazione e il modulo. Allora si scende in campo con un conduttore (donna) e due ospiti fissi (uomini).
Conduce, infatti, Ilaria D’Amico (bella e affascinante, brava ma non perfetta, competente e grintosa) sempre affiancata da due esperti: un giornalista (quasi sempre Mario Sconcerti) e un ex-calciatore (a turno uno fra Mauro, Vialli, Boban, Paolo Rossi, Ferrara, Di Gennaro, Altafini, Bergomi, fornisce sempre un contributo significativo). È vincente perché unisce sintesi e informazione sportiva. Quindi è molto televisivo. E’ un approfondimento costante. Il calcio non è violentato dalle frasi del primo che passa. Lo studio non si trasforma in un mercato e chi conduce o collabora al programma è competente, preciso e preparato. Molto acute, per esempio, le analisi di Mario Sconcerti sempre fondate su statistiche e dati. Efficaci ed intelligenti le considerazioni di Massimo Mauro e Zvone Boban. Asciutti e accattivanti i tanti servizi sulle squadre.
Fischio di inizio ore 15.00. Lo spettatore può guardare tutte le partite e lo fa accompagnato dal commento di cronisti giovani simpatici e bravi (Caressa su tutti). Ma soprattutto può scegliere. Il telecomando è un altro ponte. Grazie a diretta gol, il calciofilo può seguire in diretta lo svolgersi di tutte le gare di serie A (a parte Lecce e Sampdoria, tutte le società hanno accettato l’offerta Sky). Si sposta da un campo all’altro. Viaggia. Ha in mano la situazione. È protagonista interattivo. Basta un pulsante e l’accesso al gol è garantito. Oppure può semplicemente guardare una sola partita e poi a fine giornata scoprire cosa è successo negli altri campi. Largo spazio all’immagine, quindi, che riassume i gol e gli avvenimenti più interessanti. Ultimo asso nella manica, le interviste del dopo partita. La qualità qui sposa la coerenza e la correttezza. Tutti sono intervistati. Non vince il più ricco. Chi arriva per primo ai microfoni risponde alle domande. Non c’è una graduatoria. Domande sempre pertinenti e mai polemiche. A volte punzecchiano ma tutto è sempre limitato. Non si urla. Si ragiona.
Sky Calcio Show è solo uno dei tanti programmi preparati da Sky Sport. È un’impronta decisa e positiva che permette alla televisione di ritrovare le proprie coordinate: intrattenimento (sano) e informazione (corretta).
Certo, è un prodotto che si adegua alle leggi di mercato attuali, e che di conseguenza spinge inevitabilmente la persona a restare chiusa in casa.[img4]
Il rovescio della medaglia, forse, sta nelle seggiole vuote che ci mostra nelle curve e nelle tribune di tutta Italia.
Sky Calcio show, in fondo, è un altro surplus di nuova generazione: inevitabilmente efficace, spaventosamente casalingo. Di questo passo ci chiederemo (ma forse già lo facciamo) se sarà meglio il calcio televisivo, dove puoi sapere tutto di tutto e vedere tutto di tutto, oppure quello reale. Quello dello stadio, con i tifosi, i bagarini e i panini con la salamella. La televisione, seppure fornendo un servizio ineccepibile, rischierà di essere apocalitticamente una trappola (invisibile?).
Ma intanto Mondiali sono alle porte. Mancano solo sette mesi. Questo è solo il riscaldamento.
A cura di Matteo Mazza
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