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Zorro is back

Zorro is back

Difficile credere che lo scrittore Johnston McCulley sarebbe stato soddisfatto dell’ultima trasposizione cinematografica cui è stato sottoposto il proprio eroe, creato nell’ormai lontano XIX secolo.
Martin Campbell ripropone il medesimo cast che sette anni or sono gli fruttò numerosi consensi di pubblico e critica (La maschera di Zorro – The Mask of Zorro, 1998), riportando nuovamente alla luce un personaggio caduto nel dimenticatoio, causa l’avvento dei comics movies. Con il simbolico passaggio di consegne fra Don Diego della Vega (Anthony Hopkins) e Don Alejandro (Antonio Banderas) è rinato a nuova vita un antico eroe, costruendosi una nicchia di neo aficionados grazie anche alla sapiente sceneggiatura del trio costituito da Ted Elliott, John Eskow e Terry Rossio.

Nonostante la presenza di queste solide premesse che avrebbero potuto far compiere un balzo in avanti nella riscoperta del genere di cappa e spada e pur mantenendo inalterato il cast della precedente pellicola, lo Zorro interpretato sempre dall’ispanico Banderas fallisce dove invece aveva centrato l’obiettivo nel primo capitolo della sua pur breve e recente esistenza, ovvero la trama. Una trama troppo frammentaria e intenta a enfatizzare i problemi personali di Don Alejandro, tramutadolo in una macchietta che fa di tutto per strappare a colpi di situazioni slapstick risate in momenti in cui non se ne sente minimamente la necessità.

L’assenza di un attore del calibro di Anthony Hopkins, vero faro del primo episodio, si fa decisamente sentire e nessuno dei protagonisti riesce né a colmarne l’assenza né tanto meno a creare il giusto appeal sulla scena, calcata con eccessi di superficialità da tutti i membri del cast fatta eccezione (forse) per lo stesso Banderas che pur aggiungendo un pizzico di ironia e sarcasmo, non si discosta di molto dalla sua precedente interpretazione dell’eroe californiano.
Nel complesso un prodotto per famiglie e per i più piccoli che si lascia vedere in mancanza d’altro, pieno di buoni propositi ma con una serie di eccessi che non sono sicuramente nelle corde di un eroe come Zorro.

Curiosità
Johnston McCulley creò il personaggio di Zorro rielaborando gli scritti del generale Vincente Riva Placido. Il generale autore del libro Memorie di un impostore, datato 1827, aveva a sua volta rielaborato la storia di William Lamport protagonista di una serie d’insurrezioni che insanguinarono il Messico di metà XVII secolo.

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