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cultura dell'immagine e della parola

Il decalogo di Chris

Nell’anno del Signore 2005 D.C. , vediamo un uomo spuntare da una strettoia in una roccia, scendere lentamente da una collina e dirigersi a valle. Ha i capelli che gli coprono parzialmente il viso, la barba incolta che gli mangia ogni possibile espressione dalla bocca.
Su uno sfondo mediorientale, l’afa che preme sui corpi, un odore di sandali e sudore, l’altura vista dalla postazione segreta di hideout ci sembra il Monte Cranio, detto Golgota o forse la vetta da cui Mosè ha strappato al Signore i suoi Comandamenti. E’ finito un moscone con la faccia di Richard James (Aphex Twin) nel nostro telescopio. Ronza come un pazzo e non è facile guardare con precisione.
L’uomo si chiama Chris. Lo seguiamo da quattro anni ormai. Da quando si è infilato in una grotta sotterranea per lavorare «solo a ciò che gli piace», così dice lui. Chris sta per Cristian, Christian sta per un popolo che duemila anni fa era considerato delirante, sovversivo, pericoloso per l’ordine pubblico e morale.
Fa impressione la somiglianza fisica di Chris(to) Cunningham con l’iconografia di Gesù; fa un po’ meno impressione la testa alta e orgogliosa di un uomo che non si abbatte di fronte ai cani da guardia della censura.

Chris esce dal buio di un seminterrato, dove ha da poco dato alla luce il suo ultimo cortometraggio Rubber Johnny, commentando l’ormai familiare accanimento della censura televisiva nei suoi confronti. «I can understand banning something that has a shot of a cock in it on terrestrial TV, but as far as Come To Daddy goes, I can’t understand it».
Riprendere un bambino deforme, “cucito” in post produzioni con frammenti fotografici dei suoi stessi genitali, gli ha chiuso molte strade, dalle emittenti televisive alle recensioni sulle riviste. Uscirà semplicemente un DVD accompagnato da un libro di foto.

Su hideout invece esce uno speciale. Non un saggio sul suo potentissimo linguaggio che mescola l’angoscia al desiderio, nemmeno una retrospettiva completa o una banale biografia. Con Chris in versione S.S. (Sacerdote Satanico), ci infileremo come blatte sagge, un po’ acide e un po’ cibernetiche, negli interstizi del suo mondo buio, governato dalle 10 Fondamentali Leggi del Neuromante. Una perlustrazione nelle budella del film-maker britannico, dove ordine umano e artificiale sono annullati, dove il corpo diventa techné e la tecnologia è elettricità ectoplasmatica.

Il decalogo di Chris

I. Frozen
II. Second Bad Vilbel
III. Come on My Selector
IV. Come to Daddy
V. Only You
VI. All is Full of Love
VII. Afrika Shox
VIII. The Next Big Thing
IX. Flex
X. Windowlicker

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