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Re del porno. L’autobiografia del più grande attore hard

Re del porno. L’autobiografia del più grande attore hard

Perché dovrebbe interessare l’autobiografia di un attore porno nato nel 1944 e morto di Aids nel 1988? Perché John Holmes non è molto diverso nell’immaginario collettivo da miti eterni come Kurt Cobain, Jim Morrison, Marylin Monroe…
Una vita vissuta tutta d’un fiato, iniziata malissimo con una famiglia disastrata (e disastrosa) e finita peggio in un letto di ospedale, reso incosciente dall’encefalite, devastato da anni di cocaina, solo e senza soldi, con accanto solo Laurie.

Un libro che sembra un diario vero, scritto con rabbia e divertita rassegnazione da un uomo che sembra non credere a tutte le cose che gli sono capitate. Come un film, inizia dall’esordio: a metà degli anni sessanta, John Holmes gira un filmino illegale con un’amica, compagna di casa e occasionalmente di letto. I suoi primi 100 dollari di sesso.
Non ha paura di raccontare quanto gli piacesse, e questo fa certo parte del suo fascino. Ma subito un flashback, e quello che era iniziato come un racconto piccante sulle escalation di erezioni del giovane Mr.32 centimetri, si trasforma nella storia di una vita, dalla nascita. Gli anni trenta, la depressione, la fattoria a Columbus: una madre dolce ma debole, strattonata tra le assenze di un marito alcolista e le violenze del secondo marito, depresso cronico.
La fuga di John era inevitabile: non una fuga verso il sole della California in autostop, ma verso la Germania, nell’esercito. Dopo il congedo, nel 1964, solo vent’anni sulle spalle, la verginità persa otto anni prima con una donna dal triplo della sua età, John inizia a pensare a Hollywood come al paradiso.

Da qui in poi l’ascesa vertiginosa di un uomo che ha conosciuto tutto del porno, luci e ombre, che ne ha vissuto la storia, dai primi loop al grande schermo. Più di quindici anni di carriera e l’attore hard che poteva avere orgasmi a comando, inizia a declinare sotto l’incontrollabile esaltazione di sé: troppo grande in tutto, dilapida il suo patrimonio in droga, si sporca in affari di spaccio, omicidio, rapine. John Curtis Holmes, da John Cash Holmes diventa John Crash Holmes.
Un mito estremo, raccontato davvero senza moralismo ma con la lucidità dell’errore consapevole.

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