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Campioni: il sogno?

© www.campioniilsogno.comLa tv ha ormai scelto la sua missione: realizzare i sogni delle persone comuni, cercando di cogliere le emozioni di chi si vede costruire davanti un piccolo castello di sogni attraverso le soddisfazioni quotidiane che un programma televisivo creato su misura riesce a realizzare. Il reality targato Mediaset Campioni, il sogno ( Italia1, ore 14.30), dopo più di otto mesi di programmazione e altrettanti di campionato (peraltro vinto) regalerà a tre giocatori del Cervia la possibilità di allenarsi nel ritiro estivo con Milan, Inter e Juventus e, forse, di strappare un contratto da professionista.
Il prodotto televisivo, curato dal regista di Roberto Cenci, non sempre e’ risultato buono sia nelle puntate del day-time, che in quelle condotte in nello studio televisivo dalla giornalista Ilaria d’Amico. La difficoltà nel trovare una collocazione ideale alla striscia quotidiana e nel capire quale fosse la linea da adottare ha ingessato nei primi periodi di messa in onda il programma che, solo con il tempo, con la costante pubblicità realizzata all’interno dei notiziari sportivi di Italia1 e grazie a molti “sponsor eccellenti” fra i calciatori professionisti, è cresciuto ottenendo un buon consenso soprattutto fra i giovani.

© www.campioniilsogno.comApplicare il meccanismo del reality show a una vera squadra di calcio che disputa un campionato, seppur semi-professionistico, ha costituito una sfida interessante sia per gli addetti ai lavori del mondo dello sport che a quello della tv, poiché poneva in essere alcune precise domande a cui era difficile trovare una risposta a priori. Come possono gli spettatori appassionarsi alle vicende di calciatori che campioni non sono? Come possono trovare spazio le telecamere all’interno di uno spogliatoio? Che effetto produce la popolarità crescente in persone comuni a contatto giorno per giorno con il pubblico e con le telecamere?

Con questo programma, a metà tra sport e spettacolo, calciatori che fino allo scorso anno giocavano in una squadra di qualche piccola città di provincia si sono ritrovati ad essere all’improvviso degli idoli per molti ragazzini.
Il merito (o la colpa) di tutto ciò e’ da attribuire solamente al potere © www.campioniilsogno.comdella tv, capace, come Re Mida, di trasformare in oro qualunque cosa?
Lo straordinario successo di pubblico registrato costantemente sugli spalti ha sorpreso tutti quei “guru” che vedono in una partita solo il gesto tecnico – meglio se corredato da una buona dose di polemica arbitrale – dimenticando che il pubblico ha sempre amato, nel calcio, soprattutto il lato umano dello sportivo, visto come un modello di riferimento. Ingaggi miliardari, doping, fidanzamenti veri o presunti hanno allentato non tanto l’amore per il calcio in sé, che continua ad essere seguito e amato come sempre, ma soprattutto verso i calciatori, verso gli atleti, percepiti come bambini viziati e presuntuosi.
Il motivo per cui molti ragazzi si sono riconosciuti nei calciatori del Cervia è lo stesso per cui ogni quattro anni ci si innamora di quei campioni sconosciuti che riescono a salire sul gradino più alto del podio all’Olimpiade, che si basa sul desiderio di riconoscersi in un campione lontano dalle luci della ribalta, lontano da [img4]quel mondo di “nani e ballerine” che ormai circonda spesso lo sport: un campione che vive le sue debolezze, i suoi momenti di difficoltà, le sue gioie come una persona comune. Non a caso, il programma – dopo una prima fase (disastrosa) in cui il focus sembrava incentrato soprattutto sulle posticce relazioni sentimentali tra calciatori e tifose – ha corretto il tiro (e ha recuperato ascolti) eliminando i momenti “soap” e concentrandosi sul pallone. Scelta non scontata e contraria al principio per cui “visto che il Grande Fratello ha funzionato, i reality show vanno fatti così”, ma risultata nei fatti vincente.

Non è dato ancora sapere se questa nuova tipologia di reality rimarrà un’esperienza isolata o se ci sarà un continuo, ma l’unico indizio potrebbero essere le parole criptiche che l’allenatore del Cervia, l’ex campione del mondo Ciccio Graziani pronunciò durante uno dei primi allenamenti: «Qui, in questa esperienza, siamo talmente avanti che se mi giro indietro vedo il futuro».

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