Allarme fragole!
Una vita complicata!
Manata Junpei è il degno erede di quel Moteuchi Yota che tante ragazze fece sospirare dalle pagine di Video Girl Ai. Imbranato ma sotto sotto ben deciso a intraprendere una sua strada, apparentemente sfigato ma in realtà più popolare di quello che sembra, Junpei trascorre una vita più o meno banale fino al momento in cui, steso sulla terrazza della scuola a riflettere sui suoi sogni, vede piombare davanti al suo viso un paio di mutandine decorate con il disegno di una fragola. Adocchiato bene quello che le mutandine contengono, Yota resta folgorato e la sua decisione è inesorabile: deve ritrovare la ragazza dalle mutandine di fragola perché… ne è perdutamente innamorato. Che poi non l’abbia nemmeno vista in viso è una questione di irrilevante importanza, visto che a un certo punto si troverà conteso da ben 4 ragazze del liceo, carine, formose e tutte rigorosamente con gli stessi slip!
Una storia allegra
E’ quello che l’autrice, emergente nel mondo shoujo, ha voluto regalarci. Niente di triste, di tragico, di troppo complicato o fantascientifico. Una storia semplice che ha però ottimi precedenti se si pensa alla vecchia scuola: Video Girl Ai, Ranma ½, Orange Road… titoli di grande rilievo che hanno chiaramente ispirato la penna della giovane. Si diverte molto a giocare con le inquadrature, dando alle tavole quel tocco di malizia e di sano erotismo che non può mancare in uno spensierato shoujo. Seni, cosce, sguardi languidi e tante mutandine vengono mostrati con generosità, in un gioco in cui Junpei è goffo e imbarazzato protagonista. Da notare la caricatura dello stesso Junpei quando nelle scene clou, quelle cioè in cui l’eroina è quasi nuda, emerge tutto il suo desiderio represso. Un fumetto simpatico, disimpegnato, fedele alle regole del divertimento visivo e raccontato. I dialoghi sono esattamente cioè che si aspetta, dialoghi di sedicenni in preda a scompensi ormonali e amorosi. Le situazioni sono studiate a tavolino per far spiccare tutta la sensualità e l‘acerba bellezza delle protagoniste femminili sui problematici e affannati compagni maschi. E’ tutta una giostra, un giocare a nascondino e a rincorrersi, un lungo e indimenticabile svago che tutti noi non abbiamo dimenticato. Ci si può ritrovare senz’altro in uno di quei momenti, si può avere certamente qualche deja-vu piacevole o meno… ma l’effetto è comunque quello voluto. In altri tempi, da un’altra parte, anche io sono stata Aja!
L’autrice
Mizuki Kawashita è una fresca novità nel panorama femminile delle autrici manga. Al suo attivo ha solo 3 produzioni inedite in Italia, tutti lavori shoujo: Akane Chan Overdrive, Kaede Typhoon e Lilim Kiss reperibili presso la Shueisha.
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