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cultura dell'immagine e della parola

Oggetti animati

Oggetti animati

Il mondo di Laura pulsa di vita. Non sono solo gli occhi della bambina a riempire di vitalità lo spazio e gli oggetti: l’universo manifesta la propria anima, la propria volontà. Le stelle cadono e poi tornano a casa, gli animali di pezza si muovono e si addormentano. La stanza di Laura prende vita sotto la polvere magica della stellina (e di Peter Pan non si conserva solo il suono argenteo di Campanellino, ma anche il topos della finestra aperta), realizzando il più grande desiderio della bambina: non sentirsi sola, senza, per questo, dover cercare dei nuovi amici. Il mondo di Laura gravita attorno all’incantesimo irradiatosi nella stanza della bambina, è centripeto e autosufficiente.

Eppure l’animismo degli oggetti è indipendente dalla caduta della stella, e non potrebbe essere altrimenti: in quali film gli oggetti potrebbero essere dotati di vita propria, se non in un film d’animazione? E fin dai primi istanti, in questo film, gli oggetti compiono delle azioni in piena autonomia, difficilmente ascrivibili a una logica rigorosa. Come se gli oggetti, insomma, fossero dotati di un propria facoltà di pensare. Tommy e Laura giocano con una pallina che non riescono ad acchiappare – o che, forse, non ha intenzione di lasciarsi afferrare; l’aliante e il cane finiscono chissà come sopra l’auto che le porta via. L’oggetto più misterioso resta il micio-robot, di cui non è chiara l’appartenenza (e che compere prima della caduta della stellina). Se Laura cerca di chiudersi nella sua stanza, tutti i suoi giocattoli cospirano contro di lei perché sia costretta a uscire dalla soglia di casa, confrontarsi con l’esterno e trovare nuovi amici.

Perché il mondo sia fatato non è necessaria la magia.
L’incanto si cela anche nelle azioni minime, quelle senza spiegazione. Laura lascia che l’archetto della madre ricompaia magicamente, senza riconsegnarlo di persona. L’archetto potrebbe essere sostituito, ma è un portafortuna: ancora una volta un oggetto fatato, caricato di una valenza magica. Quando Laura avrà scoperto da sola che la magia permea il mondo, la compagnia della stellina non sarà più necessaria: il nuovo mondo merita di essere vissuto, in esso è comparso un nuovo amico. È questa, in fondo, la vera magia.

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