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cultura dell'immagine e della parola

Casino Royale – CRX

Brano: CRX
Artista: Casino Royale
Album: CRX
Regia: Claudio Sinatti e Riccardo Struchil
Anno: 1997

L’elemento speculare è il primo segno evidente di questo video d’annata 1997. Sinatti e Struchil percepiscono il disegno del disequilibrio che si insegue nella canzone, e lo riducono in due, nel segno del corpo di chi canta e del suo riflesso. È un’intera riflessione di chi si guarda allo specchio e annota i segni della propria disfatta: i Casino Royale sono due, sono ad un passo dal loro scioglimento, sono segni indelebili di un inizio (una Genesi apocalittica), sono la canzone CRX.

Il video rivela che nessun modo è possibile per ritentare un equilibrio.

Si inseguono, solo questo il loro contatto. Non c’è una visione di insieme: entrambi agiscono su piani differenti e si muovono a scatti, per paura che ogni movimento sia di impiccio all’altro.

Ma lo specchio è anche interiore: speculativo il modo di intendere la musica e di rendere ascoltabile il peso del nuovo millennio.

La pioggia è similmente un riflesso o una fine, e il cane è il simbolo di un incubo in arrivo: se pensate a un terremoto – forse – è la corretta interpretazione – forse – nonostante la dubbia facilità di capire dove è il centro, se di centro si può parlare, o se invece “le lacrime o i sorrisi”, la luce spenta e la pioggia in movimento il riflesso di una realtà persa.

Rifletto Alice e Alice si perde nello specchio; rifletto Bontempelli (La scacchiera davanti allo specchio, Sellerio, Palermo, 1990), e lui si perde allo specchio.
La riflessione è irreale? Il sogno dentro allo specchio è irreale?
Cosa dice Claudio Sinatti? Il regista divide il corpo, lo ferisce e con l’odore del sangue istiga un cane alla ricerca.
La soluzione del cane? Cercare, azzannare i due personaggi compulsivi (che scappano), fermarsi e dire dove sono se non ho un riflesso?
Io so che dietro a tutto c’è solo la Genesi, ma – forse – è già letteralmente dall’altra parte. Dentro allo specchio.

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