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Storia di un vendicatore risorto in una nuvola di fumo

Storia di un vendicatore risorto in una nuvola di fumo

Chi è in realtà John Constantine? Alla visione di questo modesto prodotto firmato da Francis Lawrence, qui alla sua opera prima, parrebbe un semplice incrocio fra il muscolare Neo di Matrix, e una versione a stelle e strisce di Dylan Dog.
Liberamente tratto dalle gesta di John Constantine, personaggio a fumetti creato da Alan Moore nel 1985 per la Vertigo, divisione della DC Comics dedicata alla creazione di fumetti destinati a un pubblico adulto, il John Constantine di Reeves non possiede nemmeno in parte la scorrettezza sulfurea del personaggio protagonista di Hellblazer (questo il titolo della testata a fumetti edita in Italia da Magic Press).

Molte sono le differenze non approvate dallo stesso Moore, il quale con il suo personaggio ha trovato ben poco in comune. Oltre all’assenza di somiglianza fisica fra l’inglese John Constantine e l’apolide Keanu Reeves, non va certo dimenticato che la location è stata spostata dal Regno Unito ai bassi fondi di una metropoli alla moda come Los Angeles che se pur addomesticata per ricordare le gesta del Jack Nicholson di Chinatown (id., Roman Polansky, 1974) non rende l’idea di degrado della vecchia Inghilterra, delle strade limitrofe ai docks della Londra anni ottanta.
Nel complesso il film di Lawrence si perde nei meandri di una sceneggiatura frammentaria, che non restituisce a dovere la bellezza di un personaggio in perenne bilico fra i due mondi: quello degli inferi e quello dei cieli, che non spiega a sufficienza il ruolo dei personaggi che si alternano durante una vicenda che regala un finale a sorpresa ma non del tutto comprensibile.

Una pellicola quindi che priva il personaggio di Constantine della totale assenza di morale, che ne hanno fatto una vera icona dei comics di alto livello di matrice USA, che dovrebbe rappresentare un sapiente mix di scorrettezza e lealtà, di dubbi e perplessità, i quali non affiorano di certo dall’interpretazione monocorde di Keanu Reeves, il quale tramuta il personaggio in un banale vendicatore solitario e in un semplice maniaco di tabacco e whisky. Non aiuta inoltre la presenza di una bellezza come Rachel Weisz, che pare aggiunta alla pellicola esclusivamente come personaggio da mostrare senza una vera ragione ultima. Né, tanto meno, il montaggio delle scene, troppo serrate e veloci in un accozzaglia di effetti speciali degni di un videoclip, settore dal quale proviene lo stesso Lawrence.
Un’occasione quindi sprecata per un personaggio del quale siamo personalmente innamorati, non lo nascondiamo di certo, che avrebbe potuto divenire un anti-eroe positivo ma al tempo stesso scomodo. Che ci auguriamo non venga maltrattato nuovamente in un possibile seguito.

Curiosità
Per il ruolo di John Constantine, inizialmente, era stato contattato Nicholas Cage. Sostituito, a pochi giorni dall’inizio delle riprese, da Keanu Reeves.

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