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cultura dell'immagine e della parola

Veronelli in un bicchiere

Augusto Tretti Alcool viene diretto nel 1980 da Augusto Tretti – regista veronese indipendente e personalissimo, ancora oggi poco noto al grande pubblico ma stimato da critica e cinefili eccentrico e geniale. Gli attori, tutti non professionisti, raccontano storie di ordinario alcoolismo italiano in un’Italia già devastata dagli stereotipi dell’immaginario televisivo e pubblicitario. Ironico, divertentissimo, il film è una durissima critica alla società del “consumo dunque sono”. Di Tretti ha detto Federico Fellini: “Do un consiglio a tutti i miei amici produttori: acchiappate Tretti, fategli firmare subito un contratto e lasciate che giri tutto quello che gli passa per la testa. Tretti è il matto di cui ha bisogno il cinema italiano”.

Tretti esordì al cinema come aiuto-regista di Fellini nel film Il bidone , e debuttò alla regia nel 1960 con La legge della tromba , storia surreale piena di umorismo che sconvolse i codici della scrittura filmica. L’esordio di Tretti dietro la macchina da presa venne salutato da lodi entusiastiche: “Una piccola lezione di cui ammiro il candore e l’astuzia” (Ennio Flaiano), “Il film più strabiliante che abbia mai visto” (Florestano Vancini), “Vengono in mente le fantasie di Charlot, i film di Tati, intere sequenze sono rette da un meraviglioso equilibrio di ironia e lirismo” (Valerio Zurlini), “In questo giovane e nel suo film c’è estro da vendere” (Michelangelo Antonioni).
La fortuna critica de La legge della tromba convinse Tretti che bisognava proseguire sulla strada dell’innovazione e della sperimentazione linguistica: “Non potevo fare film qualunque, non potevo compromettermi, svilire quei preziosi giudizi sul mio film”. La seconda opera Il potere , prodotto grazie al fondamentale sostegno di Ermanno Olmi, l’amico di una vita, venne presentata alla Mostra di Venezia del 1970, e in un clima di generale contestazione verso la manifestazione, il film venne accolto da uno strepitoso successo di critica e pubblico. Si tratta di un film anarchico ed antifascista, comico e drammatico, che irride al potere di Bettino Craxi e dei suoi portaborse che gli chiusero le porte della televisione e delle sale, e che non risparmia nessuno, tanto meno il clero.
Nonostante le crescenti difficoltà economiche e l’ostracismo dai salotti “che contano”, Tretti continuò a voler fare cinema, ma si trovò a coltivare la terra e allevare pecore. Forse pagò la sconvolgente novità del suo cinema, troppo grande per essere da tutti compreso, o la volontà di non svendersi. E fu presto dimenticato. Al 1980 risale il suo ultimo lungometraggio Alcool , commissionatogli dalla Provincia di Milano, oggi diventato un cult da cinefestival. Con il corto Mediatori e carrozze (1985), prodotto da Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi, si inimicò i mediatori di appartamenti di Bussolengo stigmatizzando i danni prodotti dalla speculazione edilizia nel Veneto degli anni ’70.
Oggi Augusto Tretti vive in volontario esilio sul Lago di Garda, non rinunciando a sperare in un ritorno.

VENERDI’ 25 FEBBRAIO
Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa
Dalle ore 20.30

Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa
Viale Monza 255 MM Precotto
ponte@ecn.org Mauro 349/6378210

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