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Risate da topi

Risate da topi


Supereroi, superproblemi e supersfigati
RAT-MAN è un fumetto comico; ma proprio comico; ma veramente comico…
Innanzitutto RAT-MAN è un supereroe. Un supereroe con così tanti problemi (super e non) che a confronto l’Uomo Ragno sembra baciato dalla dea bendata. Indomito protegge la giustizia nella Città Senza Nome, ma chi proteggerà lui da se stesso? L’eroe di Ortolani è goffo e poco sveglio, pigro e pauroso, e tende a cacciarsi in situazioni veramente assurde. E’ praticamente impossibile rimanere seri leggendo una delle sue avventure, imbarazzanti crisi di riso sono in agguato in ogni momento. Leonardo (per gli amici Leo) è un grande amante delle parodie, specialmente tratte da film e fumetti famosi; e in esse si diverte a far recitare il nutrito cast di personaggi di RAT-MAN in vesti meno consuete. Può capitare che si inseriscano nella continuity principale della serie (sulla testata pilota di RAT-MAN ogni due mesi in edicola), o a volte vengono a loro dedicati addirittura degli albi speciali di grande formato (come nel caso della parodia di Il Signore Degli Anelli versione filmica). Ma ho parlato di continuity… Infatti RAT-MAN, senza nulla invidiare ai più blasonati eroi Marvel, possiede una storia personale molto articolata, che Leo ci fa scoprire con lunghe saghe (famosissime le sue trilogie, che a volte divengono addirittura quadrilogie o esalogie) dedicate al passato o agli ipotetici futuri dell’eroe. Accanto alla comicità vi è spazio quindi anche per brevi (ma non per questo meno profondi) attimi di commozione, che svelano il lato più maturo di un piccolo uomo in calzamaglia che nasconde sotto il suo apparente aspetto da “topo qualunque” una grande anima.

Segnali di stile
Lo stile grafico di Ortolani è sinuoso e rotondo, più spigoloso sulle figure tratteggiate in maniera maggiormente realistica. Questa dualità gli permette di adattarsi alle situazioni più diverse, in linea con i testi del fumetto. Per inchiostrare utilizza il pennello con maestria, spezzando molto la linea. I più saggi e anziani noteranno in lui molti riferimenti allo stile di Jack “The King” Kirby, re dei fumetti americani degli anni quaranta. Ortolani, suo grande fan, lo omaggia spesso con cover delle sue copertine o delle sue tavole (e molto altro). In particolare ci ricorda Kirby l’uso che l’autore di RAT-MAN fa dei neri: per dare atmosfera, prima di ogni altra cosa. Leo ha ora abbandonato i retini, che adottava comunque con parsimonia; il suo è un segno più a linea chiara, con pochi contrasti netti e pochi tratteggi. Le inquadrature, particolarmente cariche di significato nel fumetto comico, sono spesso ripetute identiche all’eccesso, o con leggere variazioni, per accentuare anche visivamente le gag. Queste ultime si presentano sia a livello visivo, che verbale, il più delle volte con una commistione dei due linguaggi, dimostrando quanto l’autore sia sufficientemente maturo per padroneggiate al meglio la natura ibrida e bivalente del medium fumetto.

Risate per tutti
RAT-MAN è a conti fatti un fumetto per tutti, nonostante il cinismo di certe battute (magari preferibile a certi buonismi forzati). E’ meglio però consultare attentamente le controindicazioni: una volta letto non riuscirete più a uscirne!

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