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Quel “Genius” di Mike

Nonostante la TV moderna sia diventata un’abile macchina capace di creare miti e distruggerli con estrema facilità a proprio piacimento, c’è ancora chi, come Mike Bongiorno, continua imperterrito la sua carriera di presentatore televisivo, lunga ormai mezzo secolo.
Dopo aver condotto svariati Festival di Sanremo e innumerevoli quiz che hanno fatto la storia della TV, il presentatore italoamericano conduce nel primo pomeriggio di Rete 4 Genius, un format pensato per bambini di età compresa tra i 9 e i 13 anni.
Genius (Retequattro, dal lunedì al sabato, ore 14) è un quiz composto da tanti piccoli giochi, da domande che richiedono ai bambini-concorrenti quelle nozioni scolastiche che, tradizionalmente, si imparano a memoria come le date importanti o le capitali europee. I bambini si divertono, gioiscono, sorridono e si stringono cavallerescamente la mano dopo ogni sfida che vede contrapposto l’un l’altro(che li vede contrapporsi).
Autentiche perle di puro divertimento per gli spettatori sono quei siparietti che si verificano puntualmente quando il conduttore pone domande ai concorrenti sulla loro vita riuscendo a ricavarne i più bizzarri commenti.

Il vecchio Mike è lo stesso collezionista di gaffe di sempre, lo stesso conduttore capace di creare doppi sensi imbarazzanti o di soffermarsi sul nome particolare di un bambino.
Ma, in questo programma, rispetto al passato televisivo dei quiz milionari, si ribaltano le reazioni dei partecipanti. Infatti i bambini vivono in modo diverso rispetto agli adulti l’imbarazzo che le osservazioni del conduttore inevitabilmente suscita. Rispondono con timidi monosillabi, come se fossero stati sorpresi con le mani nella marmellata, e non sanno se giustificarsi o sorridere semplicemente.
Altrettanto divertenti sono i rimproveri ai quali Mike si abbandona quando un piccolo concorrente sbaglia una facile risposta. Mentre un qualsiasi presentatore di giochi per bambini cercherebbe di minimizzare lo sbaglio, lui li rimprovera con lo stesso linguaggio di una maestrina, e non mi meraviglierebbe se facesse indossare le orecchie da asino allo sventurato di turno che ha sbagliato la capitale del Portogallo.
Fiorello ogni giorno ne regala una magnifica imitazione su Radio2 in cui diventa impossibile non ridere e non pensare a quanto quella, seppur amplificata nei toni, corrisponda alla realtà così verosimilmente.

I dati auditel, croce e delizia di ogni programma televisivo, premiano il programma che è riuscito a guadagnare anche qualche prima serata.
Non è un caso, inoltre, se il presidente della Repubblica Ciampi e sua moglie Franca, che definì un cero tipo di TV “deficiente”, si siano complimentati con il vecchio Mike durante una recente visita di quest’ultimo al Quirinale.
In tanti, non solo nel mondo politico, hanno proposto di nominare Mike Bongiorno senatore a vita per il merito di aver unito un paese nel dopoguerra grazie ai primi quiz televisivi che tenevano incollati al piccolo schermo tutti gli italiani.
Sarei davvero curioso che ciò avvenisse, e non può non sfuggirmi un sorriso pensando alla sua possibile dichiarazione di voto per la Finanziaria che, sono sicuro, chiuderebbe esclamando, come sempre: “Allegria!”.

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