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Corti Estranei – Intervista a Germana Bianco

Germana BiancoCome hai trovato la qualità dei corti in gara?

Direi varia, ci sono picchi di qualità differente, sia di budget che di capacità. E’ molto eterogenea come situazione.

Come consideri il panorama cinematografico emergente milanese? Quanto questa situazione ne rispecchia una più generale?

Direi che c’è molta attività. Sono costretta a confermare l’impressione che ho da due o tre anni a questa parte, nella mia breve carriera di selezionatrice: c’è tanto desiderio di fare parte di questo mondo e di usare questo mezzo per esprimersi, non sempre però questo desiderio coincide con una capacità realizzativa, e soprattutto con una vera urgenza di dire delle cose. Manca molto spesso quella che è la vera vena autoriale. Mi sembra che spesso si parli ad un pubblico immaginario che non corrisponde al pubblico reale e da questo il pubblico adatta poi i proprio gusti. Avendo fatto parte della platea di molti festival di cortometraggi, anche all’estero, noto degli atteggiamenti differenti sia nella realizzazione che nella ricezione da parte del pubblico. Mi ha colpito ad esempio il caso di Videotrip, che ha provocato delle risate: molto spesso queste risate nascono da un pubblico che considera il cortometraggio come un aneddoto e quindi si aspetta che sia divertente, attraverso una sorpresa o una trovata. Questo lo limita enormemente nel suo genere. Credo che il pubblico italiano debba imparare a capire che la durata non necessariamente porta ad una scelta di un certo tipo nei contenuti e nella realizzazione.

Che differenza hai trovato tra Milano e le altre città rispetto a progetti di questo tipo?

Penso che in ogni regione ci siano diversi tipi di festival con diverse intenzioni e quindi differenti realtà che vengono rappresentate. Direi che sul territorio italiano queste iniziative sono ben distribuite, non credo ci siano realtà più vivaci di altre, è chiaro che Milano, essendo una grande città, propone parecchie iniziative. A Roma, invece, per fare cortometraggi si parte da basi differenti, ci sono budget più alti, spesso c’è il contributo di attori più o meno famosi, ed è quindi più difficile trovare una rassegna che raccolga dei lavori più indipendenti come questi.

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