Italia al caleidoscopio
Due gli aspetti (di forma e contenuto, o meglio, intenzione) che differenziano la letteratura del giovane Christian Raimo, già autore nel 2001 del premiato esordio Latte edito, come questo dov’eri tu quando le stelle del mattino gioivano in coro?, dalla Minimum Fax.
C’è da un lato la volontà di raccontare il nostro tempo e il nostro paese, ambizione spesso poco presente nei tanti (troppi) cosiddetti giovani scrittori (che, come ricorda il Nanni Moretti più vero di qualche anno fa, sono considerati tali fino ai quarant’anni suonati). Il secondo aspetto, assolutamente non marginale, è poi rappresentato dalla voglia (e il divertimento) di sperimentazione linguistica. E anche in questo caso il gruppo di scrittori in cui si inserisce il nostro non è poi tanto folto.
Le due cose non sono comunque separate.
Il buon Raimo non solo è colto, ma crede in una scrittura “militante” e rigorosa che ambisca a raccontare il nostro tempo in tutta la sua complessità (e per questo si rimanda al suo Dove sono andate le cose su www.minimufax.it) non tralasciando volutamente (come invece tanti suoi colleghi) gli aspetti più inquietanti e attuali.
I dieci racconti che compongono il libro sono quindi tanti ritratti (quasi sempre in prima persona) che nella loro totalità ci parlano del qui e ora, ovvero dell’ Italia di inizio millennio con annessi e connessi: si va dal G8 genovese di tre anni fa, alla discesa in campo di Berlusconi, ma anche (non solo politiche, sono le nostre sfighe contemporanee) la difficoltà del rapporto di coppia sia adolescenziale che dei trentenni (no, Muccino non c’entra nulla per grazia di Dio!) o situazioni più originali come le vicende di un bambino prodigio nato nella Roma di fine anni 70 (scritto tutto come una scheda biografica da terza di copertina) e la crisi di vocazione di una suora di clausura oggi.
Sperimentazione si diceva.
Non solo Raimo scrive quasi sempre in prima persona, identificandosi nei più disparati punti di vista (di genere, di età, di estrazione sociale e culturale) ma in più cercando di rispettare il disordine del flusso mentale. Più che a Joyce però il nostro sembra tenere a mente la poesia più contemporanea e quindi la sperimentazione non è solo grammaticale e sintattica, ma anche grafica. Succede quindi che tra le pagine del libro si trovino foto, brani in seguito cancellati da righe, spazi o linee dove non ci dovrebbero essere: dalle parti insomma di certo gruppo ’63 (Balestrini o Sanguineti più che Arbasino, anche nel credere alla letteratura come “fatto” politico).
Un frullato anche di toni: dal tragico-lirico al comico satirico.
Anni fa in una prefazione a una raccolta di racconti di David Leavitt (autore, tra l’altro, esplicitamente citato in un racconto di Raimo) si notava quanto la precisione del nostro si esprimesse anche nella sostanziale omogeneità del numero di pagine (circa trenta) di tutti i racconti. Qui siamo su un altro pianeta: si passa dalle due paginette di Eulero alle oltre sessanta di Il segno di Giona (quasi un romanzo breve).
Esplosivo Gli amici della canottieri Lazio, che ha come sottotitolo Una fiction dai primi anni Novanta (leggere per capire…), toccante Tutte queste domande, ovvero come elaborare e raccontare, oggi, in letteratura un fatto di toccante attualità (in questo caso il G8 e Carlo Giuliani), ma la vera perla è la prima traccia, La vita che verrà.
A tratti divertente, ma il retrogusto rimane amaro: agrodolce.
Forse il risultato è inferiore alle intenzioni: il talento non si discute, ma la troppa voglia di strafare a volte stanca (encomiabile comunque il rigore e la passione civile da cui nasce il tutto): vista anche la data di nascita (1975), si ha tutto il tempo per rimediare…
Noi, intanto, si rimane, speranzosi, in attesa.
P.S. Il titolo deriva dal libro biblico di Giobbe. Il perché lo si lascia ai lettori (qui rimane, a dispetto del mattino citato, piuttosto oscuro).
Curiosità: Christian Raimo ha curato, con Nicola La Gioia, La qualità dell’aria, antologia di giovani narratori italiani uscita pochi mesi fa nella stessa collana dei suoi due libri, Nichel di Minimum Fax, che è interamente dedicata alla letteratura del nostro paese.
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