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Intervista a Giuseppe Piccioni

Non ha avuto un po’ di timore a girare un film sul cinema, vista la grande mole di pellicole già presenti sul tema?
Raccontare una storia non deve per forza scontrarsi con le paure di confrontarsi con i precendenti film di questo genere. La storia che volevo raccontare è comunque una storia d’amore, ambientata in un mondo particolare, quello del cinema.

Gli attori che ruolo assumono in un contesto così particolare?
Gli attori sono soggetti particolari perchè espongono la loro fisicità, i loro sentimenti anche nelle scene intepretate. C’è qualcosa di promiscuo nelle relazioni tra gli attori.
Mi interessava raccontare questo film perchè si apprestava a vedere al microscopio le due vite separate dell’attore, quella di sentimenti veri fuori dal set e quella che s’intreccia con la prima vita, del personaggio che si appresta a interpretare. Mi piaceva perchè è un territorio un po’ a rischio che poteva avere in qualche modo degli incontri con il melodramma, pieni di paure, di sospetti.
Diventava anche interessante scoprire lentamente come attraverso il cinema, due persone come Laura e Stefano, diventassero più consapevoli di loro stessi.
E la storia di Eleonora e Federico, che piano piano inizia a diventare la storia di Laura e Stefano. A un certo punto anche Stefano, il più rigido, inizia a perdere il controllo, a dire qualcosa di sé al di fuori della scena.

E il suo rapporto con gli attori, quanto pesa il vostro relazionarvi con loro nella riuscita del film?
E’ la parte più importante, la fase da cui il film dipende nella maniera più totale. Come succede anche nel film girato da Stefano e Laura, io faccio molte prove con gli attori. La storia d’amore che s’insinuava tra le due vite non sempre ben distinte degli attori, era ciò che mi interessava di più anche quando giravo i miei film precedenti. Volevo cercare di dare una risposta a tutto questo. Però il perno su cui gira il fim non è tanto l’intenzione di girare un film sul cinema, quanto quello di sfruttare il cinema vissuto da due attori per raccontare la loro storia d’amore.

Lei affronta il tema della difficoltà di vivere insieme da parte di due artisti.
Sì, uno dei temi centrali è questo. Molto spesso nel nostro ambiente si dice, anche banalmente: “Non ti fidanzare mai con un’attrice”. Questo, ovviamente lo ritroviamo nel fatto che gli attori sono impegnati continuamente in film diversi, abituati a vedere e conoscere continuamente persone e magari partner diversi. Da questo punto di vista non è un ambiente facile per la stabilità sentimentale. Coniugare la relazione affettiva con quella artistica resta in ogni caso un luogo comune che l’invito citato prima esprime benissimo. C’è molta verità dentro quella frase.

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