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Madri e figlie

Madri e figlie

La firma di Nanni Moretti è ripetuta più volte: nei titoli di testa, in un brevissimo cameo all’inizio del film e nei toni sottovoce con cui il film racconta una storia tutta al femminile di madri e figlie. Due personaggi opposti, Margherita e Chiara, che inevitabilmente si incontreranno alla fine del film, dopo essersi inseguite e sfuggite.

Margherita è fragile, apparentemente anche superficiale, fin troppo spensierata: non prende sul serio i rischi che la sua voce corre dopo aver subito un’operazione, ha un’amante, si fa viva con Chiara soltanto nei momenti di difficoltà. Chiara, invece, combatte con aggressività i problemi concreti che la vita le ha sbattuto in faccia: una figlia da crescere, una mamma assente, il dolore di vedere che il proprio ex-compagno si è costruito ormai un’altra famiglia. Due caratteri opposti ma inevitabilmente legati, destinati a perdersi e a ritrovarsi assieme sul terreno delicato che è l’educazione e la felicità di una bambina. Il cammino di Margherita sarà segnato dalla presa di coscienza: abbandonata dal proprio amante e in difficoltà con la salute di Lucia, è costretta a riassumere i doveri trascurati di moglie e di madre. Chiara, d’altro canto, nonostante gli sforzi di crescere Lucia da sola, si trova spiattellata la dura realtà di vedere che la figlia preferisce la compagnia della nonna alle sue cure attente.

La sottile rottura del rapporto madre-figlia lascia affiorare in controluce le altre relazioni personali, fra uomo e donna: l’amante di Margherita, il padre e l’ex-compagno di Chiara. La convalescenza di Margherita mette a nudo le tensioni fra i vari personaggi, la lontananza che si è creata nel tempo; la piccola, grande crisi creatasi con la fuga di Margherita e Lucia si conclude in un riavvicinamento, forse non risolutivo, ma significativo.
Te lo leggo negli occhi è la storia di un dramma appena accennato, dove attraverso un semplice episodio si cerca di andare a fondo della complessità di un rapporto. Qui sta la forza e insieme la debolezza di un film che forse non riesce a lasciar emergere del tutto la propria urgenza.

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