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Un grimorio a fumetti

Un grimorio a fumetti

Opera davvero interessante quella proposta dalla DC comics agli albori di questo 2004; lo screenwriter Rodionoff, il veterano dei fumetti Giffen e l’acclamato disegnatore argentino Breccia uniscono il proprio talento visionario per dare vita ad una grafic novel di pregevole fattura.
Il lavoro si presenta come una biografia di Howard Phillip Lovecraft, che all’interno del racconto viene innalzato al ruolo di protettore del Necronomicon, pseudo-biblia dagli arcani e mistici poteri inventata dal Solitario di Providence all’interno della sua produzione letteraria.
Questa non è certo la prima volta che qualcuno si ispira agli scritti di H.P.L.: numerose rock band, come ad esempio i Black Sabbath, innumerevoli registi, uno su tutti John Carpenter, che non a caso cura l’introduzione del volume che vi sto presentando, per non parlare poi di tutti quegli scrittori che nel corso del tempo hanno cercato di proseguire i filoni di narrazione delineati dal maestro dell’horror, hanno tratto ispirazione dalle tematiche deliranti dei Grandi Antichi.
Qual è quindi la particolarità di questo fumetto? E’ quella di offrirci uno spunto di riflessione. La grafic novel appare davvero ben realizzata. Sia dal punto di vista della sceneggiatura, che sembra riuscire a cogliere i lati più significativi della personalità dello scrittore e quelli della sua produzione letteraria; sia dal punto di vista grafico, grazie alle incredibili doti pittoriche del disegnatore. Nonostante tutto ciò, però, gli appassionati di Lovecraft non potranno che sentirsi leggermente insoddisfatti al termine della lettura; un difetto non imputabile ad una qualche pecca da parte degli autori, che risultano anzi essere davvero perfetti nelle citazioni di numerosi richiami del mondo lovecraftiano, ma al mezzo fumettistico scelto per questo tributo: l’ immediatezza e la visione simultanea d’ insieme della tecnica vignettistica, infatti, vanno in qualche modo a mortificare lo scarto immaginativo originario. Quello scarto che la tecnica descrittoria letteraria delle opere del Solitario vivificava attraverso una visione aptica e parcellizzata degli orrori che vengono più volte definiti dallo stesso Lovecraft come inimmaginabili ed inconcepibili per la mente umana.
Il miglior medium per comunicare qualcosa di incomunicabile sembra quindi essere la produzione scritta, poiché, a differenza di altre arti, lascia spazio all’ invisibile, alla ricostruzione fantasiosa del fruitore. Per questo né il fumetto, né la pittura, né il cinema saranno mai in grado di eguagliare la forza evocativa degli scritti del grande maestro.
Detto questo, l’ acquisto del volume pare essere obbligato per tutti gli appassionati di Lovecraft, ma anche per tutti coloro che sono disposti a procurarsi un fumetto di importazione per fruire di una produzione dai toni adulti e di pregevole fattura.

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