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La forza dei cartoni

La forza dei cartoni

Bugs Bunny, Duffy Duck, Willy il Coyote, Beep Beep, Taddeo, Porky Pig, Gatto Silvestro, Titti, la Nonna, Speedy Gonzales, il Diavolo della Tazmania, Yosemite Sam, Marvin il Marziano. Ci sono tutti i personaggi dei cartoni Warner nel loro ritorno in azione. Ma soprattutto ci sono Joe Dante e Larry Doyle, rispettivamente regista e sceneggiatore del film. Il primo è uno delle menti più creative di Hollywood, un autore che sa passare con facilità attraverso i generi e che attende solo un film che lo possa far riconoscere per la sua bravura, come è successo a Sam Raimi dopo Spiderman. Doyle è invece al secondo lungometraggio (dopo Duplex di Danny De Vito, da noi inedito); ma ha alle spalle una carriera di sceneggiatore in tre tra i più interessanti cartoons degli anni novanta, I Simpson, Beavis e Butthead e Daria.
In Looney Tunes: Back in action si ritrova tutta la bravura, la capacità di realizzare mondi fantastici e la cinefilia di Dante e allo stesso tempo l’irriverenza e la battuta pronta di Boyle. Un perfetto esempio dell’unione dei due stili è il personaggio di DJ Drake, un agente di sicurezza della Warner Bros, ex stuntman di Brandan Fraser, che l’ha cacciato dopo essersi accorto che nei suoi film aveva più parti di lui. Tutto il mondo del cinema viene infatti preso di mira dai Looney Tunes. Oltre a Fraser, anche Timothy Dal ton prende in giro se stesso, interpretando un attore di film di spionaggio che in realtà è una spia. Gli stessi Warner Brothers vengono tratteggiati come due panzuti idioti, mentre Matthew Lillard, il protagonista di Scooby-Doo, viene rimproverato dallo Shaggy a cartoni animati di non averlo impersonificato a dovere. Tutto il film poi è stracolmo di citazioni, che vanno dai più recenti Disney (Bugs Bunny che pesca un pesce ed esclama “Ho trovato Nemo”); ai classici della fantascienza tanto amati da Dante (Cittadino dello spazio e Il Pianeta proibito ad esempio prestano i loro mostri ai laboratori dell’Area 52).
Poi c’è una storia nel film, ma quella passa in secondo piano rispetto al contorno. Un film divertentissimo, insomma, natalizio si, ma con intelligenza, imperdibile se si è fan dei Looney Tunes o di certa fantascienza.

Curiosità: Joe Dante ha dichiarato di aver soprannominato il film Anti-Space Jam, visto il suo odio per la pellicola dedicata ai Looney Tunes girata nel 1996 da Joe Pitka. In realtà questo doveva essere il seguito di quel film, ed essere interpretato da Jackie Chan. Da notare come, negli Stati Uniti, Space Jam abbia incassato quattro volte di più rispetto a Back in action.

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